Chedite: luddisti?

Quelli della cheddite. Sembra uscito dalla penna di un umorista. E invece no. È il nome di battaglia di un gruppo di ecoterroristi che ha rivendicato l?abbattimento di alcuni tralicci dell?ENEL in Valchiavenna e a Samolaco (entrambi in provincia di Sondrio): fanno parte dell?elettrodotto da 380 kV che porta la corrente elettrica da Soazzo (val Mesolcina ? Svizzera) fino a Bulciago (Lecco) per aiutare la cronica mancanza di energia del belpaese.

Le azioni sono stati rivendicate con alcuni volantini sparsi sul luogo dell?attentato che spiegano le ragioni ? se così si può dire ? del gesto. Pur considerando l?energia elettrica un bene prezioso, gli attentatori dichiarano che le conseguenze nefaste (impatto ambientale, impoverimento delle risorse idriche) non possono essere pagate solo da alcuni. Sempre il volantino sollecita una risposta concreta al problema ambientale, prima che non si assista ad una escalation dell?ecoterrore.

Gli attentati sono stati compiuti da esperti: possibile uso di inneschi radiocomandati, nessun residuo di combustione, adozione di alcuni accorgimenti per evitare danni alle persone, scelta accurata degli obiettivi. A queste conclusioni sono giunti Francesco Capone (comandante generale dei carabinieri di Sondrio), Antonio De Santis (questore di Sondrio) e Luisa Russo (sostituto procuratore di Sondrio) che stanno indagando sulla pista ecoterrorista, con particolare attenzione al gruppo dello svizzero Marco Camenish ? in carcere da alcuni anni e prossimo al processo per omicidio a Zurigo ? a cui sembrerebbe stato attribuito il modus operandi.

Questi i fatti. È anche piuttosto intuitivo fare una prima analisi: ci troviamo nello scivoloso ambito della Green Anarchy, l’anarchia verde che combatte per la natura in senso letterale. Come tutti i movimenti ecoterroristi, anche ?Quelli della cheddite? si connota con un atteggiamento di tipo luddista, ovvero la rivolta contro le macchine (e per esteso contro la tecnologia) che connotò alcune lotte sociali nell?Inghilterra della rivoluzione industriale.

È luddista nell’azione: distruzione senza
vittime
.
In realtà come tutte le azioni neoluddiste, a problemi sociali più o meno reali, risponde prendendosela con l?obiettivo sbagliato. Ieri: le prime vittime della disoccupazione tecnologica se la presero con le macchine (i telai meccanici), oggi i destinatari di tragiche Valutazioni d?Impatto Ambientale se la prendono con dei semplici tralicci di sostegno.

È luddista nell’ideologia.
Ha un sapore vagamente antimoderno prendersela con l?elettricità, vera infrastruttura fondamentale di questi ultimi anni, rispetto alla quale internet è solo seconda. C?è da ricordare che a saldare l?atteggiamento antitecnologico con l?ideologia del ritorno alla natura selvaggia furono i movimenti ecologisti dei primi anni ?70 ispirati dal famoso libro di Rachel Carson Silent Spring.

È luddista nello stile.
Ne sappiamo ancora troppo poco dato l?ovvio riserbo delle indagini, ma il modo di rivendicare del volantino, ricorda il famoso Manifesto di Unabomber. No: niente a che vedere con l?omonimo italico. Vero testamento "spirituale" spedito al New York Times da Theodore Kaczynzki, alias Unabomber, primo vero luddista radicale (e violento). Il manifesto cerca di argomentare con lucida follia il ragionamento alla base degli attentati mortali a scienziati e responsabili di compagnie aeree.

In Italia
l’ecoterrorismo è un movimento relativamente recente con poche azioni molto circoscritte con una certa risonanza mediatica. Procedendo in ordine sparso, a partire dagli anni ?80 abbiamo avuto arance israeliane al blu di prussia, panettoni Motta avvelenati perchè colpevoli di contenere lecitina di soia OGM, attentati a tratti ferroviari ad alta velocità. Si è assistito ad una escalation di azioni. Assisteremo ad una recrudescenza delle attività nei prossimi anni?

Curiosità: la cheddite (o chedite) è un esplosivo che venne rimpiazzato dalla dinamite nel lavoro di cave e miniere.

 

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *