Negli ultimi tempi sto facendo su internet serie di ricerche sul tema dell’analisi dei dati e della visualizzazione dei dati: ecco spiegato perchè gli ultimi post di tecnoetica sono quasi tutti relativi a ricerche o a tecniche per rappresentare le informazioni (per lo più numeriche).
Sto facendo questo perchè sono alla ricerca di un modo piu interessante e visivamente bello, ma non per questo meno carico di inforazioni, per raccontare i risultati delle ricerche che sto leggendo (risultati non solo numerici).
Dato che mi sto stancando sempre più spesso di Power Point (anche se ne faccio un uso massiccio), cerco altre vie di fuga.
Questa mia ossessione di questi giorni – di cui alcuni risultati sono visibili sul tumblog di tecnoetica (come cos’è un tumblog?) – mi porta alla scoperta/riscoperta di forme di rappresentazione dei dati.
Come nel filmato che vedete sopra.
Nasce come presentazione in Power Point di un meeting del 2006 in Colorado sul ruolo degli educatori in una società sempre più complessa, ma la versione filmata diventa un vero e proprio manifesto per riflettere sui cambiamenti sociali in atto ( e per “godersi” un po’ di statistiche senza annoiarsi).
Tra l’altro al cosa non mi stupisce, dato che nella progettazione del PPT ci sono i maghi del design dell’informazione di XPlane, mentre il concept relativo ai dati è di Karl Fisch e Scott McLeod.
Tra l’altro se volete dibattere sui temi dell’educazione e dei cambiamenti sociali consiglio il relativo wiki: shifthappens.wikispaces.com.
Che ne dite? Interessante vero (sia i temi che la tecnica di presentazione).
Ma soprattutto: qualcuno sa come trasformare i Power Point in filmati animati (animati come cortometraggi non con le noiose solite transizioni).
[Infopusher: Stat-project]
ciao davide,
sono completamente d’accordo con te sulla necessità (impellente) di trovare nuovi modi per presentare i risultati delle ricerche. Qualcosa si muove da tempo per fortuna. Sono convinta che la metodologia della ricerca abbia veramente bisogno di innovarsi, dal punto di vista delle tecniche di indagine (per esempio, un recupero della logica dell’esperimento/sperimentazione?), dell’elaborazione dati o interpretazione risultati, e della presentazione dei dati. Fin ora però secondo me, almeno in ambito universitario e fatte salve eccezioni, si considera la tecnologia solo come oggetto di studio, molto meno come strumento di ricerca.
La sociologia visuale si muove un po’ in questa direzione, naturalmente puntando sull’immagine e sul visivo (non solo come linguaggi)
Penso anche che la rete sia l’ambiente giusto per poter innovare la metodologia. Forse anche questa disciplina potrebbe avere la sua svolta?