Sapete cosa sono gli speed dating?
Sono quei nuovi rituali dei single metropolitani moderni, che consistono in un incontro organizzato da una società di appuntamenti (dating, servizi per l’anima gemella, sensale di matrimoni, chiamatelo come vi pare), che hanno lo scopo di far conoscere le persone per vedere se fra di esse c’è l’anima gemella.
La velocità sta nel fatto che i potenziali partner devono “conoscersi” entro circa 3 minuti, dopodiché un campanella avverte che il tempo è finito e così si passa a “conoscere” un potenziale nuovo partner e così via fino alla fine della serata, quando si saranno conosciuti un gran numero di potenziali anime gemelle e compilato il relativo questionario che consentirà di scegliere chi – fra quelli “conosciuti” – sarà il futuro partner.
Magari molti di voi già conoscevano questa pratica di ricerca del compagno/a, ma mi sembrava troppo divertente la possibilità di poterla a spiegare a parole mie.
Tra l’altro in questi giorni sulle nostre tv va in onda la nuova campagna della Renault (che potete vedere in versione estesa e francofona nel filmato qui sopra) che trae spunto in maniera ironica proprio dai speed dating.
La domanda a questo punto diventa: come si fa a scegliere un partner in soli 3 minuti di colloquio? O – meglio – quali sono le caratteristiche a cui viene data importanza e che contribuiscono alla selezione del partner in questi velocissimi incontri? Quali i criteri che si applicano in questa decisione compressa?
La ricerca di Raymond Fishman e del suo gruppo ha elaborato un esperimento per provare a dare una risposta a questa domanda ed hanno anche pubblicato un articolo interessante.
I risultati sono tanto curiosi quanto interessanti.
Infatti le donne danno molta importanza alla etnia del partner e alla sua intelligenza, mentre gli uomini reagiscono positivamente all’attrazione fisica mentre non valutano intelligenza o ambizione se percepiscono queste come maggiori delle proprie (figurati!). Inoltre la selettività degli uomini non cambia all’aumentare del numero delle partner da selezionare, mentre le donne diventano sempre più selettive all’aumentare del numero dei partner da selezionare.
In fondo a pensarci bene questi risultati sono confermati dalla pubblicità della Renault di cui sopra, anche se ad onor del vero, gli altri partner potenziali erano veramente dei torsoli (lo yuppie rampante, il bel tenebroso, il figlio di papà, l’egocentrico narcisista).
Per gli scettici: potete provare a fare voi le analisi fatte da questi ricercatori, poiché il dataset degli esperimenti è disponibile.
Quello che trovo più interessante è che il dataset sia aperto e disponibile: un esempio di open access data( http://tinyurl.com/34mqtp ) . Ne avevo parlato tempo fa sul mio blog.
Concordo: è molto utile che anche altri ricercatori possano usare il dataset, non tanto per fare meta-analisi, quanto per vedere se ci sono le possibilità di trovare altre correlazioni.
Però la storia dell’open access data mi era sfuggita: grazie della segnalazione.