Come molti di voi sanno, qualche giorno fa – precisamente il 29 aprile scorso – si è tenuto a Catania il primo barcamp del progetto Working Capital di TelecomItalia, un modo per raccogliere progetti di attività legate al web 2.0 e ai media sociali per valutare la fattibilità da parte di Telecom di trasformare queste idee in imprese.
L’evento si è presentato come un vero e proprio road show per partire da Catania alla ricerca di imprese 2.0 da finanziare, avvalendosi dell’aiuto della famosa società di venture capital italiana DPixel, guidata dal sempre brillante ed effervescente Gianluca Dettori (se non vi convince la definizione, andatevi a guardare gli spezzoni delle interviste).
Io mi sono sentito parte in causa in questo evento: sia perchè l’organizzava un amico già ferrato su barcamp e tutto il resto come Nicola Mattina (in modalità Elastic) multimedialmente affiancato da Fabrizio-Biccio-Ulisse a sua volta aiutato dai valenti collaboratori di Radio Zammù, sia perchè mi interessava vedere un po’ che aria tirava (oltre che portare un mio contributo alla discussione) ma soprattutto perchè la sede ospitante dell’evento è stato lo splendido ex Monastero dei Benedettini, sede delle facoltà di Lingue e Letterature Straniere e di Lettere e Filosofia e dell’Università di Catania, facoltà quest’ultima che da qualche mese in qua mi vede membro del suo corpo docente.
In alto potete vedere qualche materiale multimediale: il servizio che La7 ha dedicato alla manifestazione, il mio intervento in powerpoint con breve clip di appoggio, la mia mini-intervista con cui sintetizzo la filosofia della mia presentazione.
A proposito, ho parlato de “L’organizzazione sociale dell’innovazione tecnologica” ovvero un modo per sostenere che innovazione tecnologica vuol dire innovazione socioculturale. L’escamotage che ho usato è quello di fare un elenco di alcuni luoghi comuni su innovazione e tecnologia e poi sfatarli uno per uno usando una rassegna di esempi e aneddoti presi dagli studi sociali su scienza e tecnologia.
Se l’argomento vi interessa, se volete dirmi qualcosa – critiche, osservazioni ecc. – sono a completa disposizione.
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