Bennato: L’intelligenza Open source
In questi giorni che ho un po’ più di tempo a disposizione (solo un po’ di più), spesso mi capita di farmi coinvolgere da richieste di collaborazioni editoriali, un po’ perchè mi piace sperimentare stili di scrittura che mettano alla prova la mia capacita di divulgazione, un po’ perchè confrontarmi con altri progetti mi consente di riflettere su alcuni temi che pur avendoli nella testa, non li ho mai messi nero su bianco.
Brand Care Magazine è un progetto coordinato dalla web agency romana Queimada, il cui scopo è sia di promuovere la riflessione su temi legati ai media sociali, marketing e culture digitali, sia quella di essere essa stessa uno strumento di marketing conversazionale, secondo le sensibilità più recenti della comunicazione commerciale.
Il progetto è molto interessante perchè le persone coinvolte sono sia giovani professionisti molto svegli – che si riconoscono nel brand Queimada – sia studiosi e personalità affermate del mondo dei media (Alberto Abruzzese, Vanni Codeluppi tanto per fare qualche nome).
Questa esperienza nasce come spin off di Bran Care Online, e infatti presenta la caratteristica di essere sia magazine cartaceo che webmagazine a tutti gli effetti.
Il mio contributo al progetto è quello di parlare di social media inteso come nuovo universo culturale e commerciale e l’idea è quella di avere una rubrica fissa con cui affrontare diverse tematiche emergono dall’intreccio di tecnologia, società, cultura (per inciso, la mission di tecnoetica).
Se vi ho fatto venire la curiosità su Brand Care Magazine, oltre al mio articolo che vedete sopra (e sul quale mi piacerebbe rivere commenti o osservazioni), è possibile scaricare la rivista da questo link.
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