Con lo strano titolo di “Christmas Datamining: sociologia semiseria di un rituale collettivo“, ho presentato il mio speech al Xmas Camp 2009 che si è tenuto a Roma nella sede dell’Opificio Telecom lo scorso 19 dicembre, barcamp che fa parte degli eventi legati ai Working Capital Camp.
Lo scopo è stato quello di usare alcuni dei miei strumenti preferiti per l’analisi delle conversazioni online (o social media monitoring) usando alcuni elementi di quel rituale collettivo conosciuto sotto il nome di “Natale”.
In questo modo sono giunto ad una curiosa sociologia del Natale, desumendo dalle conversazioni online alcune riflessioni socio-culturali (spesso volutamente enunciate in “sociologhese”).
Il mio intervento prende spunto da tre osservazioni base:
1. Dire che il Natale è una festa consumistica non rende conto della complessità sociologica del fenomeno (anzi a mio avviso la svilisce)
2. Il fenomeno del Natale ha una fortissima componente culturale-simbolica che non può essere sottovalutata
3. Il Natale è un fenomento articolato con ripercussioni simboliche (e non solo) tutt’altro che indifferenti.
Ovviamente le osservazioni che faccio sono da prendere col beneficio dell’inventario: il mio è solo un divertissement, che ciononostante prova a far riflettere sul Natale usando una diversa angolazione (quella dell’analisi e interpretazione dei dati, appunto).
Se l’argomento vi interessa, sarei felice di avere le vostre osservazioni.
Se invece siete curiosi di sapere cos’è accaduto al Xmas Camp, consiglio di dare un’occhiata ai seguenti hashtag: #xmascamp09 e #xmascamp
Spero comunque che possiate gradire lo stesso i miei – ritardatari, ma sinceri – auguri di Buon Natale 🙂
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