Opensanremo ovvero basta a televoti e giurie fantasma

Oggi inizia il Festival di Sanremo: un evento culturale degno del nome, vuoi perché è una delle poche manifestazioni nazionalpopolari con una precisa identità nazionale, vuoi perché polarizza le opinioni fra chi la odia e chi l’apprezza (ama, mi sembra esagerato).

Io faccio parte di quelli che l’apprezzano, anche se devo ringraziare il fatto che la guardo a computer aperto su  Facebook, Twitter, Friendfeed attivi per commenti, osservazioni e tutto il resto.

Quest’anno oltre ai suddetti, avrò uno strumento in più: Opensanremo, progetto della società Busk.fm.

Il ragionamento è piuttosto semplice.

Sanremo non è mai stato chiaro nei modi con cui viene composta la classifica. alcune volte le schedine Totip (con le relative polemiche), altre volte giurie demoskopiche (polemiche), altre volte televoto (ancora polemiche).

la domanda che ci si pone è: possibile che gli italiani abbiano televotato così da far guadagnare al “trio della vergogna” (Pupo, Emanuele Filiberto, il tenore) il secondo posto?
La risposta è no (anche alla luce dell’inchiesta di Striscia la Notizia).

Opensanremo serve proprio a questo: un sistema per la votazione chiara dei propri cantanti preferiti, che può essere modificata in corso d’opera per creare una classifica che rispecchi – nel miglior modo possibile – il gradimento delle canzoni da parte del pubblico televisivo.

Giulio De Luise – fondatore di Busk.fm – così lo descrive:

E’ una piattaforma di voto, per votare via facebook, in alternativa all’opacissimo televoto! Alla fine daremo statistiche, report tutta una serie di dati incredibile come le classifiche per regione ed altro. E’ una iniziativa un po’ di marketing, un po’ ironicamente politica… come dire, anche con Sanremo si può avere un po di trasparenza. Che te ne pare?

Tutto il bene del mondo, ecco che me ne pare 🙂

In attesa di dati e statistiche, buon Sanremo a tutti.

2 thoughts on “Opensanremo ovvero basta a televoti e giurie fantasma

  1. Mi sono iscritto anch’io ma mi sovviene una perplessità. Con una modalità del genere è molto probabile che si renda il voto quasi un’esclusiva dei “ciovani”, tagliando fuori (e non necessariamente è una cosa negativa) quel target composto da over 55-60. Non ho ben capito se, oltre questo, ci sono altri metodi di voto. Se non ci sono, in ogni caso non si può avere un parco di votanti completo come si vorrebbe. Certo è che questa modalità garantisce trasparenza (anche se poi potrebbe esserci l’esplosione di profili fake per le votazioni massive, garantite dall’anonimato del voto) e, in linea teorica, consente risultati più inclini alla comprensione dei gusti del target che va dai 14enni ai 40-45enni. Un target che secondo me dovrebbe essere quello dominante, senza offesa per gli anziani.

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