Venerdì scorso sono stato ospite del VEGA (VEnice GAteway) parco scientifico e tecnologico di Venezia per un incontro dal titolo “Blog e giornalismo: sinonimi o contrari?” organizzato dal dal “Centro Studi New Media e Nuove Tecnologie applicate all’informazione” dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto.
Lo scopo dell’incontro: discutere sul futuro della professione giornalistica sul web, in un contesto i cui cambiano modelli editoriali, di business, stili narrativi e così via.
Oltre al sottoscritto, relatori di questa interessante giornata sono stati Galatea (autrice del blog Il Mondo di Galatea) sulle tecniche di scrittura e progettazione di contenuti per acchiappare pubblico, e Paolo Valenti AKA Wolly (praticamente l’uomo che ci permette di avere WordPress localizzato in italiano) 🙂
Mi sembra un ottimo inizio per la settimana che vedrà protagonista il giornalismo grazie all’apertura del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, dove moltissimi dei temi che ho accennato durante il seminario saranno trattati dai protagonisti del settore e in maniera molto approfondita.
Io dovevo fare la parte del docente che si occupa di studi e ricerche su questo tema, e così ho fatto.
La struttura del mio ragionamento è stata la seguente:
1. Blog e giornalismo online sono due facce della stessa medaglia, anzi entrambi hanno imparato qualcosa dall’altro
2. I nuovi modelli di giornalismo online dipendono dal mutamento in corso: nella produzione di news (es. content curation, data journalism), nella distribuzione di news (impaginatori, aggregatori), nella fruizione di news (sharing buttons, tablet)
3. Questioni aperte: quali i modleli sostenibili? Quali le skill del nuovo giornalista online (informatiche si, ma quali? SEO? Datamining?)
Qui in basso le slide del mio intervento.
Ovviamente ho anche preso appunti su quanto hanno detto Galatea e Wolly: ho fatto una mind map riassuntiva qui in basso.
Blog e Giornalismo: appunti del seminario VEGA del 20/04/2012
Ma questi appunti sono niente rispetto allo splendido Storify fatto da Enrico Veronese praticamente in tempo reale sulla discussione avvenuta in sala: un vero esempio di nuovo racconto giornalistico fatto durante un seminario sui modelli di giornalismo online.
Cosa volere di più?
Se avete osservazioni/critiche/consigli da farmi sono felice di ascoltarli.
Prima di chiudere il pezzo devo ringraziare pubblicamente alcune persone:
Alessandra Tugnolo per avermi coinvolto: grazie Alessandra.
Elisabetta Tola per avermi suggerito dei case study di fata journalism all’italiana: grazie Elisabetta.
Pier Luca Santoro perchè dal suo blog sono venuto a sapere del progetto Etalia come modello di business alternativo per il giornalismo digitale: grazie Pier Luca
grazie per lo “splendido” ma soprattutto per l’istruttivo speech, che mi ha ad esempio schiuso le porte di Newsmap.jp (programmo di abusarne, con juicio…)
mi sono divertito a “storiefare” in diretta, non lo avevo mai fatto e il mac mi stava per tradire sul più bello. Sono profondamente convinto -fino a prova contraria- che la narrazione e lo storytelling siano la nuova frontiera della comunicazione per ipertesti, che non cessa di recare contenuti personali pur nella catalogazione e nella scelta delle fonti esterne. Spero anzi le redazioni se ne avvedano… così magari torno a lavorare anch’io 😉
grazie ancora Davide, un abbraccio e in bocca al lupo per le tue opere
enver
Non avevo notato che, alla slide 25, un grande ruolo nella condivisione social lo ricopre Ansa.it. Eppure tutti parlano di rep.it e Cor.it.
Comunque, meglio un sano understatement. Ma mi pare un ottimo risultato.
ciao segnalo uno Storify creato sull’argomento giornalismo e social media, partendo dalle riflessioni nate al Venezia Camp 2012. Contributi di Pier Luca Santoro, Riccardo Polesel e Galdino Vardanega
http://storify.com/drgaldinov/giornalismo-e-social-media-quale-rapporto-possibil