Una delle domande che incuriosiscono noi che ci occupiamo di media digitali e siamo interessati ai servizi del web 2.0 è quale sia l’uso effettivo di queste nuove applicazioni fra gli utenti internet.
Infatti la percezione che ci sia un largo uso di questi servizi (magari non tutti) sicuramente c’è, ma senza che sia supportata dai fatti.
Oltre alle benemerite ricerche del Pew Internet, poche sono le fonti per uno sguardo sociologico su questo fenomento.
Qualche giorno fa sono stati pubblicati i dati di una ricerca sull’uso sociale del web 2.0 con alcuni risultati piuttosto interessanti.
La ricerca fa parte di una serie di iniziative del progetto SPIRE, il cui scopo è facilitare la creazione di una rete di utenti early adopter del web 2.0 nel Regno Unito.
Il progetto nasce da una collaborazione fra JISC, che si occupa di innovazione nelle attività di didattica e ricerca e TALL (The Technology-Assisted lifelong Learning) dell’università di Oxford assieme alla Pennsylvania State University.
La ricerca è stata promossa Department for Continuing Education’s (sempre dell’Università di Oxford), che ha svolto un sondaggio su 1400 utenti dei propri corsi online.
Curiosità: il sondaggio online è stato svolto usando una famosa applicazione web 2.0 per i sondaggi che si chiama Survey Monkey.
Il report è ricchissimo di risultati (e di tabelle di cui vedete un esempio qui accanto) e fornisce un quadro interessante su tutta una serie di servizi.
Tra l’altro è possibile visionare il questionario e i relativi risultati sulla stessa webpage della survey.
Qui trovate il link per scaricare una sintesi dei risultati.
[Infopusher: Microsiervos, TALL blog]