Che ne dici se ci connettiamo? ;-)

Toothing. Ovvero gli incontri galanti all’epoca degli speed date.
Di cosa si tratta? Poniamo il caso di trovarci in un posto piuttosto affollato, luogo (caffè, bar, ristorante) o non luogo (supermercato, fermata dell’autobus, metropolitana) poco importa. In tasca abbiamo un cellulare di quelli che permettono di collegarsi con altri dispositivi (per esempio con l’auricolare) senza bisogno di fili. Tecnicamente si dirà che abbiamo un cellulare con connessione Bluetooth. Ad un certo punto il cellulare ci avverte che un altro telefonino ci ha inviato (in un raggio massimo di 10/100 metri da noi) una richiesta di connessione – con tanto di numero del cellulare e soprannome dell’utente – per scambiare quattro chiacchiere.
Il nickname del dispositivo è intrigante: accettiamo. Cominciamo a scambiarci SMS ben sapendo dove andremo a parare. Ci diamo appuntamento in una zona "galeotta". Consumiamo. Ecco il toothing, ovvero rapporti occasionali tramite cellulari bluetooth.

L’autore della pratica, parrebbe essere un inglese, un certo Jon (nickname: Toothy Toothing), che ha inventato questa curiosa strategia di seduzione durante uno dei suoi viaggi da pendolare che dal suo quartiere dormitorio lo portano al posto di lavoro. Nel suo blog personale è anche specificato quale sia stata la prima persona ad aver inaugurato la nuova tecnica – Angela – da lui conosciuta in un viaggio in treno dopo aver ricevuto una sua avance.

Il fenomeno sta spopolando in Inghilterra. Toothy Toothing ha dato massima diffusione alla pratica, non solo tramite il suo blog personale, ma grazie ad un webforum (di cui da qualche giorno esiste anche una versione italiana) e ad una serie di utilissime (?) FAQ. La pratica sembrerebbe essere una variante "erotica" del cosiddetto Bluejacking, ovvero la voglia di comunicare con sconosciuti sfruttando le possibilità di connessione in locale permesse dalla tecnologia bluetooth. Il nome deriva dalla crasi di bluetooth (la tecnologia di connessione sviluppata dalla Ericsson) e hijacking (le azioni illegali compiute su veicoli in movimento: dal furto al dirottamento). Potremo così "tradurre" il bluejacking come la cattura di utenti wireless per scopi di socializzazione.

Guardano il fenomeno da una prospettiva più ampia, lo si potrebbe ricollegare alle nuove forme di cooperazione sociale rese possibili dai dispositivi mobili.
Una delle tendenze più interessanti della comunicazione wireless, è che essa si sta trasformando in un modo diverso per socializzare e per entrare in comunicazione con le altre persone tanto da far diventare il dispositivo wireless che portiamo con noi (telefonino, palmare, wi-fi) come un modo diverso di gestire la nostra identità digitale o le nostre relazioni sociali.
Smart mobs, warchalking/wardriving, bluejacking, toothing sono tutte pratiche che testimoniano un modo diverso di relazionarci con le persone reso possibile dalla progressiva tecnologizzazione della mondo che ci sta attorno. Non è neanche un caso il fatto che il bluejacking si sia evoluto in toothing per due ordini di motivi.

Il primo motivo è di ordine antropologico.
Molte ricerche attestano il fatto che il sesso sia una delle spinte principali per la diffusione di tecnologie della comunicazione. Famoso è il caso del Minitel francese: nato come servizio per la consultazione online di cataloghi (il corrispettivo digitale delle nostre Pagine Gialle o Pagine Bianche) ebbe il suo boom solo quando venne lasciato libero ai privati per promuovere servizi di messaggistica "rosa", tanto da costringere l’allora presidente Valery Giscard D’Estaing a bloccare questi servizi (periodo conosciuto sotto il nome di fase di moralizzazione del Minitel).

Il secondo motivo è di ordine sociologico.
Come già ci facevano notare le ricerche degli storici della sessualità (Michel Foucault tra tutti), il sesso è la zona della nostra vita sociale che meno è sottoposta ad un processo di istituzionalizzazione (nonostante i tentativi fatti in questo senso dalla società nel suo complesso). In pratica nei nostri rapporti sessuali non siamo ritenuti a rispettare rigide regole sociali se non quelle che instauriamo con il/i partner. Per questo motivo è anche la zona che più si presta ad essere sottoposta a cambiamenti sociali repentini, ovvero la zona che più ci consente di comportarci nel massimo della libertà possibile (sempre – ovviamente – tenendo presente la massima kantiana). Quindi è anche logico che un uso "alternativo" delle tecnologie della comunicazione passi soprattutto dalle nostre pratiche sessuali.

Concludendo, per chi studia la tecnologia da una prospettiva sociale deve sempre fare propria l’affermazione che William Gibson mette in bocca ad uno dei suoi personaggi nel suo famosi romanzo Neuromante: "La Strada trova il suo modo di usare le cose, modi che l’inventore non aveva immaginato".

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