Stasi. E’ stato un sistema di spionaggio che sembrava direttamente ispirato alla psicopolizia di George Orwell di "1984". La sua efficienza e la sua sistematicità assurda e dittatoriale le ha portato l’appellativo di "Gestapo rossa".
Operativa nella ormai defunta Repubblica Federale Tedesca, sotto il controllo della Russia Sovietica prima della caduta del Muro di Berlino. Aveva lo scopo di tenere sottocontrollo migliaia di persone tramite un sistema di spie delatori e controlli vari. Il prodotto di tale attività di ricerca e serveglianza sono stati dossier per un totale di 54 milioni di fogli di carta, che sono stati passati al tritacarte contemporaneamente alla caduta del muro di Berlino, producendo seicento milioni di "coriandoli" stipati in 16.000 sacchi di plastica.
Storia chiusa? No. Perchè Berlino tramite la Birthler Behoerde (l’autorità indipendente per le inchieste sui crimini della Stasi) ha messo in piedi un’organizzazione che con un sistema di analisti e supercomputer, scannerizzeranno, rimonteranno, archivieranno e catalogheranno i brandelli di carta che sono rimasti in eredità alla Germania post-muro di Berlino quando la folla inferocita assaltò il palazzo di Normannenstrasse.
Il 15 gennaio 1990 i sacchi vennero rinvenuti nel covo di quella che è stata una delle più terribili polizie segrete dell’Europa e da li vennero trasferiti a Zirndorf, piccola cittadina vicino a Norimberga dove quindici esperti della Birthler Behoerde cominciarono a ricomporre a mano il puzzle lasciato dagli agenti di Honecker, ridando luce a mezzo milione di pagine.
Il salto tecnologico è stato fatto dalla grazie al contributo della Lufthansa System (la parte software della compagnia aerea tedesca) e del Fraunhofer Institut di Berlino (centro di ricerca padre di varie innovazioni high-tech tra cui lo standard mp3). Secondo il giornalista del Tagesspiegel che ha ricostruito la vicenda, Robert Ide: "Gli analisti amanuensi riescono a comporre 10 fogli al giorno, i computer 10.000 fogli all’ora". Guenther Bormann e Christian Boos della Birthler Boherde affermano che non appena il parlamento tedesco (Bundestag) comincerà a sbloccare i fondi per il progetto si potrà ricostruire la parte più interessante dell’archivio segreto.
Stasi. Spie, delatori, sorveglianza, torture, uccisioni. Tutto per il controllo del territorio della DFR. Unico motivo dell’impegno profuso in questo progetto: dare inizio ad una info-Norimberga che faccia giustizia di tutti i casi rimasti senza condanne, ma con molte vittime.
Il vescovo di Turingia Ingo Braechlein che rivelava i segreti che i fedeli rivelavano nel confessionale, Hans Joachim Wendel che in qualità di medico sportivo ultradopava gli atleti olimpionici per garantire la vittoria e quindi dare lustro al partito, l’artista alternativo Sacha Anderson che compilava dossier sulle attività del cantautore dissidente Wolf Biermann. La Stasi aveva inventato personaggi che sembravano usciti dal più turpe dei romanzi fanta-politico-distopici, autori reali di un genere letterario assolutamente delirante: il dossier paranoico.
I dati:
1. 1989 caduta del Muro – 1990 riunificazione tedesca: periodo in cui gli agenti della Stasi attuarono il loro piano di distruzione.
2. 1990: anno di creazione della Birthler Behoerde, l’autorità indipendente per le inchieste sui crimini della Stasi.
3. 400 anni: il tempo da impiegare per ricomporre i resti dei documenti della Stasi a mano.
4. 5 anni: il tempo da impiegare per ricomporre i resti dei documenti della Stasi con l’aiuto dei computer.
[Adattamento da: Tarquini, Andrea; 2004, Tutti i segreti della Germania Est nel puzzle più grande del mondo, in "La Repubblica", p.15, Venerdì 2 aprile. Altre fonti: Comunicato Stampa Lufthansa-Fraunhofer, Articolo del New York Times; Approfondimenti: Schaefer, Bernd, 2002, Stasi Files and GDR Espionage Against the West]