La storia è – tristemente – nota.
Domenica 21 aprile la partita Roma-Lazio è stata sospesa al 2′ del secondo tempo per colpa della diffusione incontrollata della notizia della morte di un giovane tifoso durante i tafferugli avvenuti fuori lo stadio. Le curve di entrambe le tifoserie hanno cominciato a togliere gli striscioni, segno che qualcosa di grave era accaduto. La situazione diventa talmente tesa che la partita viene interrotta da alcuni rappresentanti degli ultras romanisti che si avvicinano al campo e parlano con i giocatori i quali rivolgendosi all’arbitro decidono sul da farsi. Nel frattempo il Prefetto Achille Serra e il Questore di Roma Nicola Cavaliere fanno annunciare dagli altoparlanti che la notizia è infondata L’arbitro telefona e chiede consiglio a Galliani, presidente della Lega Calcio, che decide di sospendere l’incontro. L’arbitro dichiara l’incontro sospeso e l’Olimpico viene fatto sgomberare dai servizi di sicurezza, che si troveranno coinvolti negli scontri che scoppieranno fuori lo stadio.
Fin qui la cronaca. Diverse sono le interpretazioni emerse dai giornali: accordo tra le tifoserie, pressione da parte dei tifosi più facinorosi, assenza di sicurezza nello stadio Olimpico, eccesso di potere esercitato dalla Lega Calcio.
Senza nulla togliere ad analisi più approfondite e pertinenti, vorrei proporre un’interpretazione diversa che chiama in causa tre modi diversi di intendere la rete.
La rete del campo da calcio, simbolo della partita.
Il derby è sempre qualcosa investito da una forte tensione: la crucialità di un’importante partita di campionato, la storica contrapposizione Roma-Lazio, la costante sfida a base di striscioni e sfottò della curva nord (laziale) e la curva sud (romanista). Tutti ingredienti che contribuiscono a rendere emotivamente carica la situazione della partita di calcio. E che certo non aiutano a pensare ad un coordinamento tra tifoserie così – più o meno – contrapposte.
La rete dei legami sociali tra tifosi.
Essere tifoso vuol dire appartenenza ad un gruppo molto coeso. Un gruppo con i suoi capi, opinion leaders, gregari. Immaginiamo per un attimo l’effetto di una notizia "sporca", ovvero nata dal passaparola, su cui non si hanno informazioni certe. È morto un giovane tifoso romanista, colpito a morte dai celerini. Incredula, in un primo momento la curva reagisce diffondendo la notizia e amplificandola. In tempi brevi tutta la tifoseria romanista sa che è morto un giovane. La situazione è grave.
La rete telefonica e gli SMS.
Qui il punto di avvio della vicenda. Come ha fatto la notizia a trapelare da una tifoseria all’altra? La situazione. La curva sud è stata colpita da un lutto. Ha deciso di ritirare gli striscioni, un po’ come calare la bandiera a mezz’asta. Per la tifoseria romanista la diceria è diventata realtà. Ecco che sulla scena appare lui, tifoso romanista. È venuto allo stadio, voleva vedere il derby ma le cose hanno preso un’altra strada. Ha un amico dall’altra parte in curva nord: vuole informarlo della situazione. Gli manda un SMS, una volta tanto non per canzonarlo su un gol che la Roma ha inferto alla sua squadra del cuore, ma per dirgli dei terribili fatti accaduti. Spedisce l’SMS. Forse lo fa solo lui, forse no. La notizia ormai considerata vera, viene a diffondersi tramite il passaparola/SMS anche nella tifoseria laziale. Quasi contemporaneamente anche la curva nord decide di calare le sue bandiere a mezz’asta. Entrambi le tifoserie ora sono unite negli slogan contro i celerini. Qualcuno comincia a gridare: assassini, assassini.
Il resto è cronaca di una notte balorda quanto assurda.
Qual è il punto? Il punto è che le due tifoserie si sono comportate – grazie alle "favorevoli" condizioni emotive e sociali – come degli smart mobs primitivi, ovvero delle persone che pur non conoscendosi (almeno non tutti), grazie all’aiuto del passaparola e dei telefoni cellulari si sono coordinate per un’azione collettiva. Ovvero: fare pressione sugli altri soggetti coinvolti nella situazione per costringerli ad una decisione.
Quali sono gli ingredienti sociali di questa vicenda?
1.Rito: la partita come particolare evento collettivo dal profondo significato simbolico
2.Teorema di Thomas: se gli uomini definiscono reali delle situazioni (la falsa notizia del tifoso morto), esse saranno reali nelle loro conseguenze (curve in lutto)
3.Smart mobs: i cellulari come strumenti di connessione sociale, l’SMS come variante tecnologica del passaparola.
Forse le cose sono andate così, forse no, sarà la magistratura ad accertare i fatti.
Però una cosa resta: gli effetti imprevisti delle reti o – per dirla con Castells – della network society.
CARA roma sono un tuo tifoso e mi piacie molto vederti giocare soprattutto a te mancini mi piacciono le tue finte e provo in tutti i modi di imitarle.Totti ieri mi è piaciuta la tua giocata da grande voglio diventare come te capitanTotti.Ciao,rispondimi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
TI volevo chiedere una cosa Mancini quando vai in contropiede non aspettare vai verso la porta.Totti t.v.t.b.Alla prossima lettera!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!