Mobilità cellulare

Da queste parti se ne era già parlato, ma la tecnologia diventando sempre più matura richiede un sovrappiù di analisi.
Mi riferisco a Semacode, il software in grado di trasformare il telefono cellulare con fotocamera (per gli amici: fotofonino) in un traduttore di strani simboli dalla forma quadrata.

La possibilità di trasformare il cellulare in uno strumento per passare dal reale al digitale – in puro stile Matrix – non poteva non colpire l’immaginazione di una serie di designer molto interessati alle potenzialità della tecnologia (magari mixata con le folksonomy). Da qui una piccola rassegna sui progetti semacode-based.

L’opportunità mi è stata data dalla rivista online (ex)Miss Marple (sulle cui pagine HTML ho già parlato di pubblicità retoriche e tecnologie cool) che mi ha chiesto di fare una ricognizione di queste tecnologie per suo numero attualmente online dal titolo “L’uomo è mobile“.

Il mio pezzo si chiama Navigando nella realtà via cellulare, e se vi va magari potete leggerlo e commentarlo da queste parti.

One thought on “Mobilità cellulare

  1. Credo che tutto ciò sia fantastico.
    Pensate che poco piu di 10 anni fa c’era chi(come me)sbalordiva sentendo squillare il cellulare con una suoneria polifonica, ed ora siamo arrivati a tutto questo, alla ridigitalizzazione del mondo urbano in una miriade di informazioni capaci di intrattenerci ovunque e in qualsiasi momento.
    Un esempio: Sto passegiando per Piazza Navona? scatto una foto col fotofonino centralmente alla piazza e il cellulare mi dice il nome della fontana, autore e periodo storico.
    E’ fantastico, illuminante, tecnologico.
    L’importante per il futuro sarà saper distinguere il reale (che si fa sempre meno reale) dal virtuale (che si fa sempre più reale) cosa che sarà sempre più difficile quando tutto (o quasi)entrerà a far parte del giuoco dei sememi e discepoli.
    cheers

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