Con l’illustrazione dei modelli attualmente in uso di giornalismo online e con un piccolo excursus sulle forme emergenti (soprattutto per quanto riguarda la contaminazione con il web 2.0, ovvero il giornalismo 2.0), si è concluso lo scorso 14 dicembre il mio seminario sul giornalismo online, tenuto – lo ricordo – presso la cattedra di Storia del Giornalismo e dei media digitali di Giovanni Orsina, docente alla facoltà di Scienze Politiche della Luiss di Roma.
Come accennato, in questa seconda giornata mi sono occupato delle forme emergenti, seguendo una scaletta così strutturata:
1. Il nuovo panorama editoriale del web
2. Il blog giornalismo
3. Wikinews e citizen journalism
4. Ultime tendenze
Come fonti – ossessione del ricercatore “standard” – ne ho usate di varie e diverse, sicuramente accademiche (soprattutto dalla rivista Journalism), ma anche la ricerca sui quotidiani online di Luca Conti e i report di Casaleggio & Associati.
La cosa che mi ha divertito di più, è stato inserire una slide sulle “ultime tendenze”, in una presentazione che già si chiamava “Scenari emergenti”.
Infatti il mondo del giornalismo online di ultima generazione non si è fermato al blogging, ma è andato oltre.
Tra i modelli recentissimi che secondo me valgono una menzione (e non solo, magari una bella ricerca) c’è il Second Life Journalism, ovvero il giornalismo fatto usando il famoso metaverso come fonte di accadimenti (penso ai progetti di Reuters e CNN), ma anche il Twitter journalism.
Cos’è il Twitter journalism?
E’ un modo per fare una specie di cronaca ultra-aggiornata di eventi in corso di evoluzione, che usa il celebre servizio Twitter come piattaforma tecnologica per la distribuzione di contenuti digitali, nella fattispecie news.
Negli USA si sono visti esempi di Twitter giornalismo durante gli incendi che hanno colpito la California lo scorso ottobre, e diversi osservatori si sono accorti delle opportunità offerte dal mezzo, tra cui anche la bella newsletter su giornalismo e dintorni LSDI senza parlare di altri amici blogger.
Una domanda: quant’è bello Twitter, quant’è interessante Twitter, d’accordo.
Ma perché io non riesco a farmelo piacere?.
Che stia diventando web 2.0 conservatore?