In questi giorni ho poco tempo per sviluppare argomenti interessanti, perciò vi dovete accontentare di un po’ di autopromozione 🙂
Chi segue il mio blog sa che da un po’ di tempo per motivi di svago e di ricerca, mi sto occupando dei mercati predittivi, ovvero quei sistemi di aggregazione delle informazioni che servono per prevedere eventi futuri usando la conoscenza delle persone come “motore” e la metafora del mercato finanziario come strumento di aggregazione delle informazioni (ne ho scritto qui e qui).
Se gli slogan valessero qualcosa, potremmo dire che è come se fosse una tecnica wiki per prevedere il futuro.
Su queste cose ancora non ho scritto niente di “scientifico”, ma alcune idee che mi ronzano per la capoccia, sto provando a testarle in altre sedi (meno scientifiche ma non per questo non interessanti).
Da qualche mese a questa parte, sto scrivendo sulla bella webzine del mio amico Davide Pellegrini e curata da Francesca Fornari che si chiama Eventlab. Qui curo una rubrica che ho chiamato Eye Tech (che riprende il nome di un bel laboratorio di ricerca che ho attivato un po’ di anni fa all’università e che adesso non è più attivo). In questa rubrica mi occupo di “sociologia del web 2.0/media partecipativi” con tutte le conseguenze che l’idea si porta con sé.
Nel numero di maggio mi sono occupato di mercati predittivi, con una rapida descrizione del concetto e una raccolta di diversi mercati predittivi made in USA molto interessanti.
Come se non bastasse, ho scritto anche sui mercati predittivi nella mia “classica” rubrica su Internet Magazine, dove ho provato a fare qualche riflessione in più sullo strumento e sulle opportunità di ricerca – ma anche di business – che i predictive markets consentono. Per chi è interessato a questo articolo dal titolo “La saggezza predittiva del web”, posso dire che lo trova sul numero di giugno di Internet Magazine (di cui vedete qui accanto la copertina con tanto di strillo sul mio pezzo), mentre tra qualche mese lo troverà liberamente scaricabile nell’area “Cosa ho scritto” di tecnoetica [AGGIORNAMENTO: qui il link da cui scaricare l’articolo].
Comunque consiglio l’acquisto della rivista, non solo per il mio pezzo – che sarà liberamente scaricabile su questi schermi – ma anche per gli altri articoli (tra cui uno davvero utile di quale chiavetta UMTS/HSDPA scegliere per navigare in assenza di wifi).
Concludo la parte autopromozionale, segnalando a tutti gli interessati ai mercati predittivi il bell’articolo di Gary Stix apparso su Le Scienze di maggio 2008 dal titolo “Quando i mercati battono i sondaggi“, dove parla del funzionamento dei prediction markets e di come negli USA stanno soppiantando lo strumento dei sondaggi.
Come al solito, se leggete la roba di cui sopra, fatemi un cenno qui nei commenti di tecnoetica: sono sempre felicissimo di confrontarmi con le vostre osservazioni 🙂
3 thoughts on “L’intelligenza collettiva dei mercati predittivi”