Prevedere narrando

Mi rendo conto che rasenta l’ossessione, ma sono diverse mie linee di ricerca che si stanno intrecciando.
Mi riferisco al fatto che un mio articolo recente apparso su EventMag, si è occupato di altre forme con cui elaborare modelli previsionali.

Un po’ di background.

Da un po’ di tempo a questa parte sono collaboratore di EventMag, bella rivista online su comunicazione, marketing, eccetera, dove curo la rubrica Eye Tech, che si occupa di dare uno sguardo non banale (spero) al mondo della tecnologia e dei media.

Nell’ultimo numero da poco online (in alto a sinistra la copertina), dedicato allo storytelling, mi sono dedicato ad analizzare un caso studio piuttosto interessante in cui l’intelligenza immaginativa degli sceneggiatori televisivi è stata in grado di prevedere umori, tendenze, comportamenti, strategie e sviluppi di una campagna politica piuttosto importante negli ultimi mesi.
La fonte è il New York Times, la serie è West Wing e la vicenda è quella di Barack Obama.
Se volete saperne di più, consiglio la lettura del mio pezzo (qui trovate l’impaginato nella versione PDF).
Commenti e osservazioni sempre graditissimi.
##NOLIGHTBOX##

3 thoughts on “Prevedere narrando

  1. ciao Davide, come al solito devo fare il guastafeste 🙂
    L’articolo del NYT è interessante ma c’erano già stati 2 articoli che dicevano la stessa cosa: a febbraio 2008 lo scriveva il Guardian http://www.guardian.co.uk/world/2008/feb/21/barackobama.uselections2008?gusrc=rss&feed=networkfront e a settembre lo scriveva la BBC http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/magazine/7616333.stm
    Siamo sicuri che le puntate siano state scritte nel 2000? A me pare che siano state scritte nel 2004: dopo il discorso di Obama alla convention, Attie ha incontrato Axelrod. Nell’articolo del Guardian è scritto chiaramente “When the West Wing scriptwriters first devised their fictitious presidential candidate in the late summer of 2004, they modelled him in part on a young Illinois politician – not yet even a US senator – by the name of Barack Obama.”

    Riguardo al fatto che la fantascienza prevede il futuro: a volte si, ma quante volte sbaglia? Non è che fanno notizia le (poche) volte che ci azzecca e non fanno notizia le (tante) volte che non ci azzecca? 🙂 Come conferma, potete dare un’occhiata a questo bel blog http://www.paleofuture.com/ (che ho linkato dal mio blog). Ciao!!

  2. Caro Hamlet hai perfettamente ragione.
    Le puntate sono state scritte nel 2004, come d’altra parte rivelo nella parte finale dell’articolo (quando scrivo “un manipolo di sceneggiatori avveduti avevano predetto con ben quattro anni di anticipo un evento che fino a ieri sembrava fantapolitica”). Se ho scritto 2000 è solo per un errore di battitura (la fretta, la fretta….). Me ne scuso con te e con chi mi ha letto.
    Cioè con te 🙂
    In realtà la mia idea è che la fantascienza non prevede il futuro ma prevede le reazioni umane a situazioni “futuribili”, che in realtà sono sempre le stesse da migliaia di anni, quindi non prevede ma attualizza.
    Però mi piaceva fare il parallelo 😉
    Grazie della segnalazione del blog che corro a feedare .

    Ciao

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