Case Study: Gioventù ribelle

Un videogioco controverso mi da’ l’occasione di usare un’applicazione per lo storytelling come Storify

In questi giorni la rete italiana di appassionati di videogiochi è stata letteralmente invasa dalle polemiche sollevate dal videogioco Gioventù Ribelle.

Nato con lo scopo di celebrare il Risorgimento Italiano nell’anno delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, ne è stato rapidamente bloccato il download (in quanto il videogioco è gratuito) a causa della controversia scoppiata intorno a questo sparatutto ad ambientazione risorgimentale.

L’accusa è stata quella di essere il più brutto videogioco della storia, mettendo in grave imbarazzo sia lo IED – durante un corso del quale il gioco è stato sviluppato – sia il Ministero della Gioventù che ne ha dato il patrocinio.

In questo post ho selezionato un po’ di voci prese dalla rete usando Storify, un’applicazione che consente di creare storie a partire da risorse presenti sulla rete.

Attendo un vostro parere su questo modo fare un caso studio.

One thought on “Case Study: Gioventù ribelle

  1. Ho scritto un post sull’argomento in cui parto dicendo che gli sparatutto non mi piacciono, e quindi per estensione nemmeno il gioco, che comunque è brutto assai in ogni caso.
    Riguardo lo storify: bravo!
    Ne ho creato uno sul Giappone, che è andato abbastanza bene almeno fino a che ho ritenuto opportuno aggiornarlo. Quindi, per quel che mi riguarda, hai fatto benissimo a usarlo!

    P.S.: sto notando che hai anche un tumblr. Ottimo!

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