Salone del Libro e Donabol: i miei 5 libri della vita

Per avere ragguagli su questa lista, consiglio spassionatamente di leggere il post che ho scritto ieri sull’argomento.

Mi sembrava però interessante coinvolgere chi mi conosce (stavo per dire i miei lettori, poi mi sono spaventato degli effetti….) per avere qualche osservazione sulla lista dei miei 5 libri della vita che ho suggerito per partecipare al progetto Donabol di Bol.it che prende forma anche nel Salone del Libro di Torino.

Ricordo che l’appuntamento con Gino Roncaglia intervistato da me è per oggi:
13 maggio 2011, ore 18.30
Stand Bol, padiglione 2, stand H126-J125

Ecco la mia lista

1. Art Spiegelmann, Maus
2. Italo Calvino, Lezioni americane
3. George Orwell, 1984
4. Jonathan Swift, I viaggi di Gulliver
5. Raymond Queneau, Esercizi di stile

Disclaimer: le cifre sono numerali non ordinali 🙂

1. Art Spiegelmann, Maus


Perchè?
Perchè mi piacciono i fumetti (sono un Bonelliano di ferro) e un appassionato (light) di graphic novel.
E Spiegelmann è uno dei maestri del genere.
Per tacer del fatto che la sceneggiatura è superba e il punto di vista sulla Shoa molto interessante

2. Italo Calvino, Lezioni Americane


Perchè?
Si può scrivere saggistica avvincente come un romanzo?
Si: e Calvino lo dimostra ampiamente.
E poi Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità: sembra la Weltanshauung della contemporaneità, social media inclusi.
E poi perchè c’avevo troppi stranieri in lista…. un po’ di amor patrio, suvvìa.

3. George Orwell, 1984

Perchè?
Perchè è Orwell: la più sofisticata macchina narrativa/saggistica della letteratura mondiale.
Perchè è un caveat per tutti i totalitarismi.
Perchè il Grande Fratello NON E’ una trasmissione televisiva: e dato che i libri vanno nelle mani degli studenti di scuola….

4. Jonathan Swift, I viaggi di Gulliver

Perchè?
Perchè se c’è un modo migliore per disinnescare la componente eversiva e critica della letteratura è etichettarla come “letteratura per l’infanzia”.
Molti critici considerano Swift, cattivo. Secondo me si sbagliano.
Swift è crudele: usa la scrittura come un bisturi per esporre al pubblico ludibrio la stupidità umana.
E poi basta con Lilliput: fatevi un giro su Laputa o Brobdingnag.

5.  Raymond Quenau, Esercizi di stile

Perchè?
Prendi una storia. Semplice, magari banale.
E raccontala in 99 modi diversi: geniale da standing ovation.
E poi perchè lui è l’Oulipo, la letteratura combinatoria ovvero la matematica della scrittura.
Nonché un eccezionale manuale di stile letterario nascosto dentro una storia semplice semplice.

Chi è rimasto fuori dalla lista?

6. Lewis Carroll, Alice nel paese delle meraviglie, Alice attraverso lo specchio (con illustrazioni di Jon Tenniel)
7. George Orwell, La fattoria degli animali
8. Douglas Coupland, Microservi
9. Aldous Huxley, il mondo nuovo
10. Edwin Abbot, Flatlandia
11. Robert M. Pirsig, Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta
12. Achille Campanile, Tragedie in due battute

ed altri…

2 thoughts on “Salone del Libro e Donabol: i miei 5 libri della vita

  1. Bellissima lista.
    A proposito di “saggistica avvincente” anche su temi scientifici (e quindi ancora più difficile per…rimanere avvincenti) per esempio si potrebbe aggiungere:
    Gödel, Escher, Bach: un’eterna ghirlanda brillante (Douglas Hofstadter)…per me immortale e unico 🙂

    1. Grazie dell’apprezzamento.
      Hofstadter: non sai che autore mi hai citato.
      Anch’io lo considero illuminante e credo che sia colpa sua se poi all’Università ho fatto la tesi dell’Intelligenza Artificiale.
      Non sta in lista perché – lo confesso – non sono mai riuscito a finirlo tutto…

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