La sfida dei social media: connettività, desincronizzazione, disintermediazione

Mappa mentale dell'intervento "La sfida dei social media alla società delle reti"

Come ricordavo qualche giorno fa, venerdì 4 maggio scorso sono stato ospite dell’Università di Pisa in due eventi differenti.

Il primo evento è stato alla Facoltà di Scienze Politiche, dove sono stato invitato dalla mia collega  e amica Roberta Bracciale a svolgere un seminario dal titolo “La sfida dei social media alla società delle reti“.

Per affrontare la questione – piuttosto articolata – ho ragionato nel modo seguente.
Per prima cosa ho disarticolato il concetto di sfida alla società delle reti, scomponendo la sfida in: economica, politica, culturale, sociale, personale.
Ad ognuna delle sfide ho associato una particolare punto di vista (per facilitare il ragionamento) a cui ho dato seguito con uno specifico case study.
Infine per tirare le somme del ragionamento, ho proposto un framework di riferimento per contestualizzare il futuro del dibattito.
Il framework si basa su tre dimensioni del rapporto social media/società delle reti: connettività, desincronizzazione, disintermediazione.

Qui in basso le slide con tutti i passaggi logici e i casi studio da me scelti.


Il secondo evento – sempre ospitato dall’Università di Pisa – è stato al Festival delle Radio Universitarie, durante il quale ho fatto parte della tavola rotonda “In…formazione sostenibilità 2.0” assieme a persone del calibro di Simona Salvi di Altratv, Diego Barsotti di Greenreport ed esponenti del mondo delle radio Universitarie spagnole e Latino-americane come Guillermo Graviria (RRULAC), coordinati da Romeo Perrotta di UStation.

Il mio badge da relatore al Festival delle Radio Universitarie

Io ho portato – sempre nella forma di slide powerpoint (è un vizio) – una riflessione sul ruolo dell’università nel panorama formativo professionale che a mio parere si potrebbe avvantaggiare dell’uso dei laboratori (lab) dato che ne esistono di tradizionali (radio lab, media lab) e di nuovi (social media lab, hacklab, fablab: questi ultimi più vicini ad esperienze open source para-universitarie).

Le slide dal titolo “Formare alla comunicazione digitale” sono qui in calce.


In sintesi.
Una bella giornata: ho incontrato amici vecchi e nuovi, ho avuto la possibilità di ragionare ad alta voce su alcuni temi a me cari, ho rivisto Pisa (sempre molto bella).
Inoltre grazie allo zampino dei ragazzi di Radio Zammù astutamente coordinati da Stefania Tringali, alcuni dei quali ex studenti, ho avuto un’ovazione al mio ingresso che mi ha fatto fare la figura della persona famosa con i colleghi dell’Università di Pisa che mi hanno accompagnato alla sede della tavola rotonda.
Grazie: ovviamente ho colto l’ironia della cosa  🙂

Prossimo appuntamento col sottoscritto: Catania, 8 maggio 2012, Orto botanico, “Come promuovere un evento culturale attraverso i social media” (hashtag #FaiGiovaniCT)

2 thoughts on “La sfida dei social media: connettività, desincronizzazione, disintermediazione

  1. Non vedo il collegamento tra start-up e makers come caso di studio. In effetti non vedo neanche come i makers (che per definizione NON guadagnano grosse cifre con la loro attività artigiana, con rarissime eccezioni) possano essere usati come raffronto economico.
    Mediaticamente svariati “giornalisti” li propongono così, ma nella realtà non lo sono.

    1. Non sono d’accordo.
      Il modello di impresa di startupper e makers è lo stesso, solo che i primi sono servizi web e i secondi sono prodotti vari.
      Ma il modello marketing, la cultura aziendale di ispirazione e le caratteristiche generali del marketplace è lo stesso.
      IMHO

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