Qualche giorno fa sono stato intervistato da Federica D’Auria, giovane giornalista della testata dell’Università di Padova Il Bo Live, sul tema del zoombombing.
Per chi non lo sapesse, è la pratica di disturbare convegni, manifestazioni, webinar fatti su Zoom o altre piattaforme di videoconferenza.
A me – per esempio – è successo venerdì 5 febbraio 2021, ospite di Lucia Esposito all’Università di Teramo.
Ma perchè queste azioni di disturbo? Che senso hanno?
Due secondo me le chiavi interpretative.
La prima è il trolling goliardico: un processo di disturbo dell’evento di tipo “adolescenziale” che serve solo a rimarcare la propria presenza nell’anonimo pubblico dei webinar.
La seconda è la delegittazione simbolica: un processo di non riconoscimento dell’autorevolezza dei relatori (troppo spesso relatrici) o del setting – convegno, seminario, presentazione di libri – per motivi valoriali (politici, ideologici).
Se l’argomento è di vostro interesse, qui trovate il link con la trascrizione della mia intervista video, con qualche consiglio su come difendersi, mentre più in basso trovate il video Youtube