Operazione Ironside e operazione Trojan Shield analizzati dalla sociologia digitale

I numeri sono effettivamente impressionanti. Oltre 800 persone arrestate in tutto il mondo, 30 tonnellate di droga sequestrate, 48 milioni di dollari confiscati tra valute tradizionali e criptovalute, un’operazione che ha visto coinvolte tre importanti agenzie di sicurezza – FBI, AFP (Australian Federal Police), Europol – e 16 paesi coinvolti in decine di operazioni intermedie in tutto il mondo.

È l’operazione Trojan Shield – secondo FBI – detta anche operazione Ironside – secondo la AFP – un progetto durato tre anni che ha messo insieme tecniche investigative tradizionali (uso di agenti sotto copertura, operazioni di crime intelligence) e approcci decisamente più innovativi (creazione di una app dedicata allo scambio di messaggi crittografati).

Messa in questi termini potrebbe sembrare solo una operazione di smantellamento di attività criminali e livello globale molto ben organizzata, ma lontana dalle caratteristiche della società digitale contemporanea.

Dal mio punto di vista invece è un’operazione assolutamente affascinante che getta una luce piuttosto chiara di quale siano le caratteristiche dell’integrazione sistematica che è avvenuta fra mondo digitale e mondo analogico. Quindi a questo punto la domanda: quali sono gli elementi che rendono l’operazione Trojan Shield/Ironside un perfetto esempio di interrelazione fra mondo sociale e mondo digitale?

Crittografia: il ruolo delle app crittografate nel mondo criminale
Piattaforma: sviluppare una tecnologia dedicata sotto il controllo delle forze dell’ordine
Influencer: utilizzare una figura dal profilo piuttosto specifico per la diffusione
Esternalità di rete: il ruolo di fiducia e reputazione nella diffusione della piattaforma
Big data: lo scambio di messaggi come strumento di costruzione delle reti criminali

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https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/come-la-polizia-ha-convinto-i-criminali-a-usare-app-col-trojan-loperazione-trojan-shield-ironhouse/

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