Circa un anno fa, assieme ad un gruppo di colleghi universitari che – a vario titolo – si occupano di studiare la scienza e la tecnologia da un punto di vista sociologico, abbiamo deciso di fondare STS Italia, ovvero la Società Italiana di Studi sulla Scienza e la Tecnologia.
Il nome pur non rispettando l’acronimo italiano, ha una scelta ben precisa: il desiderio di sottolineare che ci ispiriamo all’area di studi chiamata a livello internazionale Science and Technology Studies (STS, appunto).
Questa area di ricerca raggruppa una serie di studi dai temi più disparati: dal modo con cui la scienza viene comunicata dai media, al ruolo degli esperti nelle decisioni tecnico-scientifiche, alle modalità di reclutamento dei ricercatori scientifici e così via.
Dove voglio arrivare? In pratica a giustificarmi per la mia assenza dal blog.
Infatti il 9 e il 10 giugno prossimi si terrà a Cagliari, presso il Tiscali Campus di Sa Illetta, il primo convegno nazionale di STS Italia dal titolo: Le forme dell’innovazione tra società e tecnoscienza. Prospettive ed esperienze di ricerca.
Saranno due giornate in cui si confronteranno non solo studiosi italiani ma anche internazionali (per gli addetti: da Susan Leigh Star a Martin Bauer).
Inoltre sono previsti anche dei workshop paralleli in cui verranno discusse le più recenti ricerche del settore.
Quello che coordinerò io si chiama modellamento sociale delle tecnologie, che è un’etichetta che raccoglie gli studi relativi all’uso sociale delle nuove tecnologie della comunicazione (qui trovate un paper che descrive questo approccio).
Molto interessanti le ricerche che verranno presentate: si va dagli studi sull’iPod, alle ricerche sugli utenti italiani di reti P2P, alle analisi del nuovo ruolo dell’opinion leader online, all’importanza strategica delle licenze software per i progetti GNU GPL, alla descrizione del rapporto fra anziani e tecnologie.
Sono del parere che il convegno andrà benissimo.
Ad ogni modo già c’è un risultato positivo: il numero di proposte di intervento che abbiamo raccolto: circa 50, e fidatevi se vi dico che per un settore così poco frequentato in Italia – almeno all’apparenza – non è poco.
Se siete curiosi e volete saperne di più sappiate che sicuramente farò un breve resoconto qui su tecnoetica oppure direttamente sul sito di STS Italia.
Ad ogni modo se siete a Cagliari il 9 e il 10 giugno e l’argomento vi interessa, siete ufficialmente invitati a partecipare al convegno: trovate tutte le informazioni sul sito stsitalia.org (programma, logistica, etc.).
Se venite mi raccomando: fatevi riconoscere dal sottoscritto 🙂
prof. una domanda: come mai ha deciso di fare il convegno proprio nel centro Italia???
fosse stata Roma o Bologna credo le proposte avrebbero potuto essere 200 visto che molte persone sono “mobile-oriented” solo nella vita mediata e non organica….ahahah
Diciamo che in Sardegna abbiamo avuto maggiori possibilità – leggi sede e sponsor – per poter fare una manifestazione di ampio respiro.
Però non è detto che in un prossimo futuro non la si possa fare a Roma: d’altra parte non solo il vicepresidente lavora a Roma 😉 , ma il primo workshop inaugurale di STS Italia si è tenuto proprio nella capitale.
Per quanto riguarda la dicotomia vita mediatica/organica è francamente ridicola… 🙂
ridicola in che senso?
non crede che esista???
Ciao Davide, convegno interessante, mi sarebbe piaciuto partecipare ma a Cagliari e’ troppo lontono, l’ho pubblicizato su Cybercultura a presto
Vincenzo
anche secondo me la dicotomia è ridicola…tiè Antonì!!!! ahahahah
Ciao Vincenzo, grazie della promozione che hai fatto su Cybercultura.it
A buon rendere!!
😉
Cagliari, Londra o Città del messico, non sai quanto m’è dispiaciuto non esserci… 🙁