Lo scorso 14 giugno 2023, la cronaca ha riportato la notizia di un terribile incidente accaduto a Casalpalocco, quartiere di Roma, in cui una Lamborghini Urus si è scontrata con una Smart e nello scontro ha trovato la morte il piccolo Manuel di 5 anni ed hanno riportato traumi sia la madre di 29 che la sorellina di 3 anni.
I media, le istituzioni e l’opinione pubblica in generale stanno commentando la vicenda insistendo sul fatto che la perdita del controllo dell’auto potrebbe essere stata causata dalla registrazione di una serie di video da caricare su un canale Youtube da 600 mila iscritti. I ragazzi coinvolti infatti fanno parte di un collettivo noto come The Borderline non nuovo a video del genere.
Fermo restando che hanno commesso un reato gravissimo in cui ha trovato la morte un bambino di 5 anni, e che dovranno rendere conto alla giustizia che sta indagando su di loro, perchè la narrazione collettiva sta insistendo sul fatto che fossero Youtuber? Questa caratteristica aggrava la condizione dei ragazzi coinvolti?

L’ipotesi che possiamo fare è che stiamo assistendo a quello che il sociologia si chiama un rituale di degradazione, un processo di stigmatizzazione di un gruppo di persone che in questo caso ha come obiettivo la sanzione verso i social e verso i ragazzi che usano i social.