Sociologia degli MMORPG


Qualche giorno fa mi scrive una mail compìta Angela Allegria – giornalista della rivista 7Magazine – la quale mi chiede se potesse farmi un’intervista online sul tema dei giochi di ruolo con attenzione ai GDR online (ovvero gli impronunciabili MMORPG).
Chi segue tecnoetica sa che in questi giorni è un argomento che mi solletica (anche perchè sto facendo una piccola ricerca sugli utenti italiani dello stracitato World of Warcraft), perciò rispondo affermativamente, mi faccio mandare le domande – generali ma non generiche come è giusto che sia per un pezzo giornalistico – e chiedo di essere avvertito della pubblicazione del’articolo.
Lunedì scorso Angela mi scrive dicendomi che è uscito l’articolo in questione ed eccomi qua (anche se con qualche giorno di ritardo).
Allora: perchè sono importanti i GdR? Cosa dicono del mutamento sociale i MMORPG? Sono solo un modo “strano” di giocare, o c’è dell’altro?
Se siete curiosi di sapere qualcosa su questi temi, vi consiglio la lettura della prima puntata su L’approccio Sociologico ai Giochi di Ruolo a firma di Angela Allegria sul magazine online 7Magazine.
Prima puntata, certo: è prevista una seconda puntata fra qualche giorno (tranquilli: altra puntata, altra intervista, altro esperto…).

Sempre sul versante reportage giornalistico sui videogame, ho avuto modo di conoscere in Google Chat Gianluca Masina, che mi ha segnalato un suo rapporto su gli sviluppatori di videogiochi italiani a cui ha chiesto: per lavorare nella costruzione dei videogiochi meglio l’estero o l’Italia?
La risposta la potete trovare nel suo articolo Game Development: rimanere in Italia o tentare all’estero?, apparso su Game Programming Italia.
Se l’argomento vi interessa ve lo consiglio caldamente perchè è ricco di interviste e varie riflessioni su un po’ di nomi italiani del panorama del game development.
Attendo feedback nei commenti!

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