Comunicare la ricerca sociale con il web 2.0

La settimana in via di chiusura è stata per me una settimana di convegni che la coincidenza dell’organizzazione ha voluto che si svolgessero lo stesso giorno (anche se uno la mattina e uno il pomeriggio).

In rigoroso ordine cronologico cominciamo con il primo.

Nelle giornate del 3 e del 4 giugno ho partecipato al convegno dal titolo “Comunicare la ricerca“, organizzato dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione della Sapienza Università di Roma in collaborazione con l’INEA (Istituto Nazionale Economia Agraria).

Lo scopo del convegno è stato quello di illustrare le tecniche – tradizionali e innovative – e casi studio relativi alle strategie di comunicazione dela ricerca sociale.
Un sacco le tematiche alla base della visibilità degli studi fatti nelle scienze sociali: dalle ricerche che diventano piece teatrali (Irene Ranaldi), alle problematiche della storia orale (Sandro Portelli) e delle ricerche qualitative (Roberto Cipriani), il ruolo del cinema (Paolo Isaja), l’importanza degli editori (Carmine Donzelli e Sandro Teti), l’opera benemerita di alcune istituzioni pubbliche come L’INEA e l’ICBSA (Massimo Pistacchi e Piero Cavallari) ecosì via.
Altettante numerose le probloematiche: il ruolo della ricerca sociale, la committenza, come superare la barriera dell’autoreferenzialità accademica, eccetera.

Con il mio intervento dal titolo “Comunicare la ricerca con i social media: dall’accesso ai risultati alle strategie di coinvolgimento”, ho provato ad illustrare tre temi: la scienza sociale all’epoca dei media partecipativi e del web 2.0, nuove sfide per le scienze sociali, e l’uso dei social media per comunicare la ricerca.
Per questo punto ho illustrato diversi esempi, dalle forme di crowdsourcing (più o meno) delle ricerche di Diario Aperto, alle strategie di datasharing del Pew Internet Research Center.

Il risultato del mio ragionamento lo troverete nelle slide di cui sopra: osservazioni sempre benvenute.

One thought on “Comunicare la ricerca sociale con il web 2.0

  1. ciao davide, come sempre deve essere stato interessante il tuo intervento.
    ho visto nelle slide che citi i focu group on line, e su questo volevo chiederti se puoi raccontare qualcosa, perchè la mia impressione è che se ne parla, ma poi di fatto si usano poco, o si trasformano in qualcosa di diverso.
    è probabile che sia io, magari anche per caso, ad aver avuto poche occasioni per sperimentare o convincere a sperimentare, o anche a conoscere pochi esempi concreti, però mentre sono convinta che si tratti di un ottimo metodo-per lo meno potenzialmente- non mi sembra ci sia molta applicazione.
    volevo chiederti quindi se hai qualche caso da poter raccontare, o comunque se hai tempo e voglia di dirmi qualcosa in più.
    grazie mille,
    valentina

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