Qualche settimana fa sono stato intervistato da Valeria Ghini per il settimanale Viversani e belli sul tema della corruzione.
A partire dal primo rapporto pubblicato dalla Commissione Europea sulla lotta alla corruzione, la giornalista mi ha fatto una serie di domande per avere interpretazione sociologica della corruzione.
Io ho fatto affidamento alla mia componente di sociologo dei processi culturali (che solitamente è sottodimensionata rispetto alla parte di sociologo dei media digitali) ed ho fornito una serie di risposte il cui argomento principale è: la corruzione è una forma alternativa di gestione del potere che prospera in contesti ultraburocratici, in contesti da familismo amorale e in cui c’è bisogno di un doppio sistema sanzionatorio – giuridico e morale – perché venga combattuta.
Inoltre ho sfatato l’idea che la corruzione sia solo di paesi del sud e arretrati
Se l’argomento vi interessa e se avete voglia di leggerlo – oltre alle mie osservazioni sociologiche ci sono i contributi di giuristi e psicoterapeuti – l’articolo ha come titolo “Siamo tutti corrotti?” (pp.15-18) a firma di Valeria Ghini ed è uscito nel numero da oggi in edicola di Viversani e belli (Anno 23, n.9, 28 febbraio 2014).