Tutti lo cercano e nessuno lo trova.
E’ il navigatore del web 2.0 che rappresenta una via di mezzo tra L’araba fenice e il Santo Graal.
I tutti che lo cercano sono le diverse società di ricerche di mercato, poichè profilare (nel senso di elaborare un profilo) di questa tipologia di navigatori, potrebbe essere oltremodo redditizio perchè si potrebbero pianificare diverse strategie attraverso l’uso di blog, wiki, Youtube e chi più ne ha…
Una delle società più agguerrite in questo senso ( e anche quella che sta usando dei concetti molto interessanti) è sicuramente la Forrester Research. Già lo scorso anno aveva cercato di delineare un quadro delle applicazioni del web 2.0, usando il termine social computing (nome anche del report) e partendo dal preseupposto che la tecnologia 2.o mette il potere delle mani delle comunità e non nelle istituzioni (ovvero: il motivo del successo di wikipedia, Youtube e altri siti user generated content).
Sulla scorta di quanto delineato lo scorso anno, la Forrester ha cercato di spingere oltre le sue analisi e ha dato vita al rapporto dal titolo Social Technographics a cura di Charlene Li.
Lo scopo di questa ricerca è studiare le diverse tipologie di navigatori 2.0 per comprendere l’universo delle persone da raggiungere con le nuove tecniche di marketing.
Anche perchè le strategie di marketing devono:
Usare un approccio più coerente partendo dalla propria audience di riferimento e determinare che tipo di rapporto si vuole costruire con loro basato su ciuo per cui loro sono pronti
(liberamente tradotto dall’executive summary del rapporto)
Identificare l’audience 2.0, Forester ha trovato 6 tipologie di utenti del web e li ha catalogati a seconda del tipo di attività svolte in internet nei diversi social media. per rappresentare graficamente questa situazione ha usato la cosiddetta “scala della partecipazione” (partecipation ladder) che vedete qui accanto e sui cui pioli sono collocati le tipologie in questione:
I creatori (creators) fanno per lo più tre cose:
-Pubblicano pagine web
-Pubblicano o mantengono un blog
-Caricano video sui siti di videosharing
I critici invece (critics):
-Commentano i blog
-Scrivono valutazioni o recensioni sui siti che lo permettono (come Amazon)
I collezionisti (collectors) sono connotati da altre caratteristiche, ovvero:
-Usano gli RSS
-Taggano i diversi siti tramite servizi come del.icio.us
I partecipanti (joiners) come il nome stesso porta a pensare:
-Usano i siti di social networking
Gli spettatori (spectators) invece “stanno a guardare” poichè:
-Leggono i blog
-Guardano gli user generated video
-Ascoltano i podcast
Infine gli inattivi (inactives) non fanno nulla di tutto ciò.
La ricerca è interessante e l’approccio sicuramente non è male (sicuramente è originale), ma attenti alle classificazioni di quell’essere proteiforme che va sotto il nome di navigatore web 2.0 (o navigatore My.Internet come dice la Nielsen), altrimenti si corre il rischio di innamorarsi delle tipologie e perdere di vista l’obiettivo.
Non è un caso che qualche blogger ha già avuto l’idea di parodiare la scala della partecipazione.
Io sono indeciso fra creatore (anche se non sono costante) e collezionista (in questo sì che sono costante).
E voi in quale punto della scala vi collocate (nel senso della vostra attività prevalente)?
One thought on “Di che tecnografia sociale sei?”