Io raramente scrivo post che non siano informativi, preferisco non dare opinioni ma dare informazioni: d’altronde le persone che dedicano del tempo a leggere quello che scrivi devono essere compensate e le opinioni sono come le palle, ognuno ha le sue.
Stavolta però mi sento in obbligo di rispondere a un interessante post uscito su Wired italia e firmato da Vittorio Zambardino.
Conosco Vittorio personalmente, anche se ci siamo visti solo una volta, abbiamo molti contatti in comune, anche accademici. Lo conosco come un giornalista molto attento e mai banale quando parla di rete, ed è per questo che voglio mettere nero su bianco tutti i punti del suo ragionamento che non mi convincono.,
Il post “La risposta è 42 e tu non puoi farci niente” detto in estrema sintesi, difende l’infelice commento di Miss Italia 2015 e il suo diritto a dire cose non condivisibili e sciocche, senza che per questo debba essere linciata.
In realtà io vedo la cosa in maniera un po’ diversa.
Facebook è l’esplosione di quella idea: il villaggio globale elettronico che non riassume il mondo, ma lo include e lo fa vivere sotto la sua cappa di vetro come una comunità umana trasferita su Marte. Lo riproduce. Per quello che ne sappiamo il mondo potrebbe essere stato distrutto da un meteorite e tutti noi trovarci dentro Facebook che per noi ricostruisce un’illusione di mondo che conoscemmo, su un pianeta lontano millenni luce dal mondo che abitammo.
E’ un passaggio letterariamente molto bello, ma non capisco il punto.
Facebook è un baretto – sofisticato, interattivo e social – ma è un baretto, e come tutti i baretti somiglia e non somiglia alla realtà che sussume.
Esistono persone che criticano altre persone? Certamente
Esistono persone che si indignano a comando? Assolutamente si! Come quelli che oggi hanno il profilo #IoSonoCharlie e domani il profilo multicolore pro unioni omosessuali fornito da Facebook stesso.
Questo però è tipico di tutti gli spazi di discussione in cui convivono opinioni diverse e sono frequentati per sfumature di intrattenimento, ovvero ogni posto in cui ci sono più di tre persone che non si conoscono e che parlano in alta voce.
Quindi? Facebook che ruolo ha in tutto questo?
Qui sta tutta la faccenda. A noi dire che una ragazza di diciotto anni è “una cretina” sembra un profondo atto di giustizia. Ma sono certo che quel giudizio verrebbe ponderato di più se avessimo davanti la persona in carne ed ossa. Almeno una perifrasi la sceglieremmo, una sfumatura la concederemmo, a meno di non essere un imbecille da talk show, che poi è la radice di questo questo bel modo di essere, che per decenni i talk show ci hanno “rieducati” .
Certo, se avessimo davanti quella ragazza non ci sarebbero stati commenti tranchant, un po’ come ha ironizzato elegantemente Vladimir Luxuria quanto le ha fatto notare che di solito il desiderio di una Miss è “la pace nel mondo” (e a me torna in mente quel film con Sandra Bullock che ridicolizzava il mondo delle reginette di bellezza made in USA).
Cosa cambia quindi?
Due cose (connesse): il palcoscenico e la ragazza.
Il palcoscenico: la ragazza in questione ha detto quelle cose in un programma televisivo, e la frase non è solo ingenua, ma anche eticamente scorretta. Irride ad un periodo storico percepito come assolutamente sconosciuto, banalizza sui morti civili, dimentica le eroine partigiane, insomma è un commento profondo alla stregua di un commento alla trasmissione della de Filippi “Uomini e donne”. Il punto è proprio questo, la seconda guerra mondiale (di cui anche io so relativamente poco) non è “Uomini e donne”, se dici in televisione – ripeto – in televisione una castroneria devi essere sanzionata, non possiamo fare spallucce e dire “avanti la prossima cavolata”. Non possiamo legittimare qualunque frase difendendo con il discorso sulla ingenuità, sull’emozione e tutto quanto. Quando sei davanti a tutti – in televisione, su un palcoscenico, facendo lezione all’università – ti devi assumere la responsabilità delle cose che stai dicendo, e comportarti di conseguenza. Anche se sei una miss diciottenne che seminuda in paillettes dice cose che nemmeno lei sa cosa (illuminante in questo senso il video stile “Inside out” dei sempre geniali The Jackal).
https://www.youtube.com/watch?v=dM_xe1Q4IS0
Zambardino cita nella sua riflessione Karl Marx con valore d’uso e valore di scambio.
Io preferisco citare la versione pop-crudele di Marx, ovvero Mao Tse Tung: colpirne uno per educarne dieci (sono realista!)
La ragazza. Ora dirò una cosa che suona orribile ma in realtà è frutto dell’universo simbolico di cui lei fa parte.
La persona che ha detto la frase sulla Seconda Guerra mondiale non è Alice Sabatini di Montalto di Castro (VT), ma è una ragazza seminuda in un programma televisivo che mostra altre bellezze seminude.
Cioè non è un essere umano: è un fantasma mediale, un oggetto televisivo, una cosa che si muove su schermo. In pratica non è reale.
Non te la puoi prendere con internet se questo oggetto irreale sia stato irriso.
Vittorio Zambardino usa il termine linciaggio.
A me personalmente sembra esagerato. Non è linciaggio, è sarcasmo, perculamento (pietà per il non neologismo), derisione, ironia, eccetera. Ma non è linciaggio. Linciaggio sono i commenti di coloro che esprimono gioia nell’apprendere che un altro barcone di migranti è affondato.
Non facciamo l’errore di non calibrare le parole quando descriviamo ciò che accade in Facebook, perché se tutto è linciaggio, niente è linciaggio.
Una prova che Miss Italia non sia reale – nei social network – e che sia protagonista di una campagna di ironia collettiva sono i meme.
Se tu trasformi una persona che parla in un meme, è evidente che non è più una persona ma un simbolo pop, e come tale va considerato
La frase di Miss Italia 2015 è diventata un canovaccio su cui procedere secondo un esercizio di stile: hai un tema, hai una motivazione, deve diventare un commento sarcastico e geniale. Ed io nel mio spazio Facebook mi sono divertito a collezionare questi memi.
E’ vero, dietro Miss Italia 2015 oggetto mediale c’è Alice Sabatini persona.
Ma forse per ricordare questa cosa doveva sforzarsi a dire una banalità secondo le aspettative – la pace ne mondo – e non un commento sciocco.
Insomma, è giusto prendere in giro il commento di Miss Italia 2015 per tre motivi.
In primo luogo perché ha detto davanti a milioni di persone una brutta frase che nella sua ingenuità era eticamente sanzionabile.
In secondo luogo perché in realtà nessuno se la sta prendendo con Alice Sabatini, ma con la Miss Italia che ha detto una sciocchezza grande quanto una casa e deve fungere da monito ai banalizzatori.
In terzo luogo perché ironizzare con sarcasmo su Miss Italia 2015, con creazione di memi e tutto quanto, non è linciaggio.
Mi pare ti sfugga l’aspetto più grave: nonostante la enorme stupidità della frase, è stata eletta miss Italia ugualmente. A questo punto credo sia lecito chiedersi a cosa serva farle parlare, queste ragazze, se qualsiasi cosa dicano, anche la più stupida, è del tutto ininfluente rispetto alla forma del loro sedere.
Ho sempre pensato la stessa cosa anch’io. Quello è un concorso di bellezza; le ragazze vanno valutate per il loro aspetto. E comunque secondo me la Sabatini non era certo la più bella. In ogni caso se una ragazza accetta di essere valutata per la sua bellezza diventa stupida nel momento in cui cerca di far emergere la propria intelligenza, vera o presunta tale. E’ come se una ragazza cercasse di fare carriera sul lavoro indossando minigonne e scollature.
Ma siete TUTTI cosi TANTO sicuri che dire “avrei voluto vedere coi miei occhi che cazzo è successo durante la guerra” sia una cosa così stupida?
ma levatevi dai coglioni, tutti nobel siete
Tra le altre cose è il “tanto so donna” che fa rabbrividire. Oltre al fatto che quello che succedeva durante la guerra lo sappiamo perché ci sono video e documenti in quantità, l’ignoranza abissale e l’egoismo cosmico di questa frase sono la parte grave. Perché ha dimostrato di non sapere dell’esistenza delle partigiane, delle deportate e di tutte quelle donne che la guerra l’hanno fatta eccome, e soprattutto ha dimostrato che in realtà a lei non frega niente di vedere veramente com’era la guerra. Tanto so donna, stavo a casa… a parte l’italiano quantomeno zoppicante, è come dire “vorrei assistere ad uno stupro. Tanto so uomo, mica stuprano me!”. Mi pare mostruoso.
Che articolo brutto!
Cominciamo dall’inizio:
Etimologia parola linciaggio: Termine con cui si designa comunemente l’esecuzione sommaria, da parte della folla, di delinquenti colti in flagrante o d’individui comunque ritenuti colpevoli.
Si parla di singolo ”linciati” non di gruppi di persone che arrivano con un barcone.
“Linciaggio sono i commenti di coloro che esprimono gioia nell’apprendere che un altro barcone di migranti è affondato”
Questa è stupidità non linciaggio.
“Assai discussa è l’origine del termine, da alcuni fatto derivare da linch (punire), antico verbo anglo-sassone, e da altri riportato invece a un Lynch (identificato ora con un sindaco irlandese del sec. XV, ora con un colono irlandese della Carolina meridionale o della Virginia vissuto nel sec. XVIII, ora con un giudice del sec. XVII, ecc.) che avrebbe dato un esempio tipico della possibilità di far giustizia senza ricorrere agli organi costituiti, o che si sarebbe arrogato, o avrebbe avuto dai concittadini, il compito di sbarazzare il paese degli elementi indesiderabili”
Quindi no, il linciaggio è accaduto in questi giorni nei confronti di questa ragazza. Non certo commenti idioti fatti da idioti su Facebook nei confronti di gente, probabilmente morta, arrivata dalla Libia con un barcone. Tra l’altro se sono morti non stanno certo a leggere i commenti contro loro su Facebook e se non sono morti stanno cercando di sopravvivere da qualche parte e di nuovo, non passano il tempo a leggere cose del genere su internet.
Premesso che l’italiano è una lingua abbastanza chiara, quando si parla e/o scrive bisognerebbe usare i termini corretti, ed in ultima analisi, mi sembra che questa voglia di CRUDELTA’ nei confronti di una povera ragazza che manca sicuramente di capacità cognitive quali linguaggio e memoria mostri quanto gli italiani si meritino veramente lo stato in cui si trovano. Perché sì alla fin fine è solo crudeltà gratuita per riempire il vuoto pneumatico in cui l’italiano medio si trova. Adesso molti si sono anche sentiti più intelligenti per 5 minuti grazie a lei. Bravi, non che fosse così difficile.
Per quanto riguarda la giustificazione su come l’odio sia stato riversato verso un’icona pop irreale, le consiglio di leggere qualche libro di Philip K. Dick (magari “La trasmigrazione di Timothy Archer”) per capire la differenza tra un simulacro e Miss Italia. Sarà anche un’icona pop nella testa della gente, ma non mi sembra difficile capire che esiste in carne ed ossa e LEGGE tutti i commenti che le si vomitano addosso da casa sua. C’è una sottile linea che divide la realtà dall’irrealtà. In Italia non la conoscete molto bene.
Saluti