Ospite della trasmissione Cinematografo di Gigi Marzullo per parlare di una settimana cinematografica con poche pellicole e tutte per pubblici molto specifici in attesa delle uscite dei film che saranno presentati al Festival di Cannes.
Le proprietà dei metalli (Antonio Bigini) è un film ambientato in un contesto rurale per scandagliare i misteri della parapsicologia attraverso lo sguardo di un ragazzo che sta crescendo. Una memoria storica che rimanda alla meraviglia che destava Uri Geller negli anni ’80 e che dal punto di vista simbolico rimanda alle visioni mistiche dell’800.
Pacifiction: un mondo sommerso (Albert Serra): I colori della Tahiti di Gauguin al servizio di un film che riflette sulle paure del nucleare. Il classico tema del paradiso perduto riletto con gli occhiali dei timori di Hiroshima e Nagasaki.
Peter von Kant (Francois Ozon) è un interessante esercizio di stile che riprende la piece teatrale – poi film – di Rainer Werner Fassbinder, nella trama (qui declinata al maschile) e nei protagonisti (Anna Schygulla). Ho scoperto grazie a Enrico Magrelli il concetto di Kammerspiel (avanguardia artistica cinematografica degli anni ’20 che si concentra in pochi ambienti con recitazione naturalistica) che descrive bene l’estetica di questa pellicola.
Fast X (Louis Leterrier) è un film che parafrasando Fruttero e Lucentini celebra “la prevalenza del tamarro”, con i suoi inseguimenti, esplosioni, cattivi da fumetto e tutto il resto, fino a raggiungere un effetto che sembra quasi la parodia del franchise.
La classifica della settimana sicuramente sancisce la vittoria del film di Pupi Avati (La quattordicesima domenica del tempo ordinario) che riesce a mantenersi nella parte alta (quarta posizione) subito sotto tre “carri armati” del marketing cinematografico globale come I guardiani della galassia 3, Super Mario Bros, The first Slam Dunk.