
Il XLII Super Bowl anno domini 2008, ha visto trionfare la squadra dei New York Giants che si è imposta sui New England Patriots con il punteggio di 17-14.
La città di New York – come si può ben immaginare – è letteralmente impazzita e i cortei dei tifosi in festa stanno colorando le strade della Big Apple.
Ma non è della partita del Super Bowl che voglio parlare: già ho dei problemi con il calcio, figurati con football americano 🙂
Preferisco parlare dei break pubblicitari che infarciscono questa kermesse mediatico-sportiva made in USA.
La pubblicità, per due ordini di motivi:
1. I break del Superbowl sono i più costosi della programmazione televisiva americana
2. Le campagne lanciate durante questo evento rappresentano esse stesse un piccolo evento mediale.
Tra l’altro quest’anno sembra che la fantasia dei pubblicitari si sia sbizzarrita, soprattutto per quanto riguarda l’ironia profusa negli script e le parodie dell’immaginario cinematografico.
Qui trovate una carrellata di alcune di quelle che secondo me sono le più riuscite campagne pubblicitarie che che nelle prossime settimane la clip generation di Youtube comincerà a imitare, copiare, adattare, praticamente viralizzare.
Se invece – come me – siete appassionati di infografica, credo che apprezzerete lo sforzo fatto dal New York Times per raccontare gli ultimi vent’anni di pubblicità andate in onda durante i Super Bowl.
Usarlo è facile: basta scorrere il cursore per vedere quante e quali pubblicità sono andate in onda durante i diversi Super Bowl
Un ottimo sistema per analizzare in maniera divertente stilemi e topoi della comunicazione commerciale di questi ultimi tempi.
anche se secondo me, LA pubblicità più bella di tutti i Super Bowl (per come è stata realizzata, per quello che rappresenta, per cosa significa, per l’immaginario a cui fa riferimento, per il gioco di parole, ecc ecc ecc) è questa:

Caro Davide
Mi chiamo Carlo Fayer, sono consigliere comunale di Roma e capogruppo della
lista civica.
Oltre alla politica, mi interesso di comunicazione e nuove tecnologie.
A questo proposito complimenti per questo blog. Il tuo punto di vista sugli aspetti del social networking è interessante e invoglia all’approfondimento. Mentre giravo per il blog, ho dato un’occhiata ai video pubblicitari del Super Bowl, ed ho con sorpresa riconosciuto quello della Macintosh da te
indicato come migliore, conosciuto come “1984”.
Ricordavo quel famoso spot di Ridley Scott, ma non sapevo che fosse stato
proiettato la prima volta durante il Super Bowl. Emozionante. Questo spiega chiaramente il riferimento al “piccolo evento mediale”. Al tempo deve aver infatti avuto un impatto notevole.
Mi ha fatto pensare al video con cui Barack Obama è
riuscito a appassionare milioni di persone, il suo “Yes we can”. Un lavoro
sicuramente studiato a tavolino, ma davvero efficace.
Nel nostro paese invece siamo
riprecipitati nei cliché da campagna elettorale. Eppure mezzi come youtube sono oggi alla portata di tutti e, visto il
livello di scontento generale, potrebbero essere utilizzati per dare vita a movimenti alternativi. Come succede ad
esempio intorno al sito di Beppe Grillo che però, pur essendo uno dei blog più visti al mondo, non supera la sessantesima posizione nei cento siti più visti in Italia.
Mi chiedevo quindi se in questi anni di diffusione, i blog non siano stati un po’ sopravvalutati come mezzo di comunicazione. Non è più efficace un solo video come quelli citati, che un blog in cui, per molte ragioni, non è possibile attuare una vera e propria azione di riflessione o cambiamento? In fondo anche negli scenari ipotizzati dalla fantascienza, i metodi più efficaci sono quasi sempre le immagini.
Carlo Fayer
Torno per precisare la mia appartenenza alla Lista Civica per Veltroni.
Carlo Fayer
http://www.fayer.it
Ciao Carlo,
per prima cosa grazie dei commenti sul blog.
Concordo con le tue riflessioni su campagne e immagini.
anch’io temo una campagna politica più che desueta che non riuscirà ad accendere nessun animo (meno che mai infiammarlo).
E’ vero, il video di Obama e il suo slogan sono frutto di una attenta progettazione comunicativa – non c’è dubbio – ma resto dell’idea che non c’è marketing politico che tenga se non ci sono idee che si vogliono rappresentare.
Ed è questo che manca alla nostra politica. Idee.
Non sono sicuro che i blog siano stati sopravvalutati, sicuramente lo sono stati da chi credeva che bastasse un sitarello fatto in casa per raccogliere consensi – più o meno – vasti.
Il blog è un posto dove dialogare, con il classico rischio che se non si sa su cosa dialogare, alla fine si parla del tempo e del traffico (e banalità relative).
Non è un caso che molti blog di informazione stiano diventando ritagli raccogliticci di notizie in rete.
Ma la mia è solo un’ipotesi.
Passa pure a trovarmi da queste parti quando vuoi.
Un saluto.
Davide
Passavo di qui, e ho pensato di fermarmi per approfondire un aspetto della questione. Secondo te è possibile elaborare una formula per calcolare quanti utenti può avere al massimo un blog, affinché sia garantita la massima efficacia comunicativa?
Mi spiego.
Rispetto al blog, la chat ha il vantaggio della simultaneità degli scambi di messaggi, ma quando in una chat vengono scritti contemporaneamente 30 messaggi, diventa un’inservibile babele.
Al contrario nel blog è necessario il tempo di risposta che, nei casi di quelli più visitati, porta però ugualmente ad una dispersione, perché il post viene superato, e magari si finisce per comunicare solo con una persona, o perché dovendo già rispondere su due questioni si rischia di perdere di vista tutto il resto, oltre che di essere persi di vista. E così se il blog è “di successo” diventa difficile mantenerlo godibile.
Oltre alle tue riflessioni, mi chiedevo quindi se esiste uno studio esplicativo sulla questione.
Un saluto
Carlo Fayer
Potrei rispondere dicendo che il tutto dipende da quanto l’autore del blog cura/gestisce la zona commenti, ma secondo me se vuoi una risposta scientifica, puoi dare un’occhiata alle recenti riflessioni del gruppo del progetto CASCADES: http://www.cs.cmu.edu/~jure/blogs/
Ciao
i would like some help putting a link on my myspace profile so people can click on it and look at my photos. can anybody help? thank you.
_____________
[url=http://darmowetapety24.blogspot.com]Darmowe tapety[/url]
Immer mehr Spieler in Deutschland möchten auch unterwegs
auf ihre Lieblingsspiele und Wetten zugreifen. Auf den höchsten VIP-Rängen erhalten Spieler Zugang zu einem persönlichen VIP-Manager.
Besonders aktive Spieler steigen schneller im Level auf und können dadurch deutlich effizienter Belohnungen einlösen. Die Menge der erhaltenen Punkte hängt vom Spieltyp
und vom Einsatzbetrag ab, wodurch sich eine natürliche Progression ergibt.
Bei jedem gesetzten Echtgeldeinsatz erhältst du automatisch Treuepunkte, die später gegen Bonusguthaben, Freispiele oder andere Prämien eingetauscht werden können.
Egal, ob Sie sich neu registrieren oder sich einloggen, um weiterzuspielen – alles
ist klar strukturiert. Vom ersten Login bis zu jeder Spielrunde haben wir sichergestellt,
dass alles leicht verständlich und einfach zu genießen ist.
Alles, was wir anbieten, ist durch eine offizielle Lizenz der
Anjouan Gaming Board abgesichert. Spieler, die regelmäßig spielen, können von exklusiven Vorteilen, maßgeschneiderten Boni und einem speziellen VIP-Service profitieren.
Durch diese Schritte bleibt Bassbet ein sicherer
Ort zum Spielen. Wir bieten eine flexible und umfassende
Spielerfahrung. Das mobile Casino lädt schnell und hat eine tolle Grafik.
Sie ist einfach zu nutzen, für Neulinge und erfahrene Spieler.
Bassbet bietet eine hochmoderne mobile Plattform.
Dort finden Sie schnell Antworten auf Ihre Fragen.
References:
https://online-spielhallen.de/tipico-casino-freispiele-ihr-leitfaden-zum-gewinnen/
Zumal diese Casinos ohnehin den Vorteil haben, mehr Spiele anbieten zu dürfen als Anbieter mit deutscher Glücksspiellizenz.
Grund hierfür ist der deutsche Glücksspielstaatsvertrag,
nach dem in Deutschland lizenzierte Casinos ausschließlich Slots anbieten dürfen. Damit jeder
Casinokunde sorglos spielen kann und nicht der Spielsucht verfällt,
haben Online-Casinos ohne deutsche Lizenz einige Vorkehrungen getroffen. Im Vergleiche zu einem deutschen Spieleanbieter haben Online-Casinos ohne deutsche Lizenz ein riesiges Bonus-Angebot und Promotionen, die das Online-Glücksspiel spannender
machen. Online-Casinos ohne deutsche Lizenz akzeptieren deutsche Spieler genauso wie jeden anderen Glücksspieler auch.
Außerdem entwickelt sich das aktuell so, dass auch die
Casinos mit EU Lizenz ihre Angebote dem deutschen Glücksspielstaatsvertrag anpassen. Das bedeutet, wenn ein Online Casino
sich keine Lizenz besorgt, wird es keine Möglichkeit finden, legal Spiele der
bekannten und großen Spieleanbieter wie Play’n Go oder NetEnt anbieten zu können.
Die deutsche Gesetzgebung hat so viele Nachteile, dass die deutschen Anbieter lediglich aufgrund der Seriosität
punkten können. Ein solches wird niemals mit einer deutschen Lizenz arbeiten können, das sieht die deutsche Gesetzgebung nicht vor.
Eine Alternative sind lizenzierte und sicher regulierte Echtgeld-Casinos ohne Schufa-Check.
Deutsche Online Casinos verlangen häufig eine Überprüfung der Finanzen durch
die SCHUFA, was unangenehm und belastend sein kann.
Kryptowährungen werden von immer mehr Usern bevorzugt und auch für die Ein- und Auszahlung in unlizenzierten Online Casinos mit
hoher Auszahlungsquote genutzt. Bei Lizenzen aus dem EU Ausland hatte ich deutlich bessere Optionen zur Auswahl.
Keine OASIS Sperrdatei bedeutet also absolute Freiheit bei Einsätzen, Ein- und Auszahlungen und Co.
Das kann nerven, weshalb ich lieber in Casinos ohne GGL Kontrolle spiele.
References:
https://online-spielhallen.de/pelican-casino-deutschland-eine-umfassende-bewertung/