Geotagging per megalomani

 

 

 

 

 

 

Cosa succede se mettiamo insieme: semacode, geotagging, Google Earth e land art?
Ma è ovvio: Hello, world!

Mi spiego.
Bernd Hopfengärtner è un volenteroso – quanto megalomane – ragazzo tedesco che ha avuto una idea piuttosto interessante.
L’idea consiste nel riprodurre un datamatrix semacode da 160mx160m in un prato verde nei pressi di Ilmenau in modo tale che sia visibile non solo dall’elicottero, ma anche da Google Earth!
Tra l’altro, non appena le foto di Google maps saranno aggiornate, dovrebbe apparire in questa zona.

Il progetto si è svolto nel maggio del 2006, ed è stato fotografato nei mesi successivi. Infatti è possibile ammirare l’opera (non saprei come altro chiamarla) grazie anche and un fotostreaming su Flickr.

Il progetto è tanto bello quanto curioso: io lo chiamerei un land-hack!
Più sociologicamente: strategia di appropriazione del territorio tramite un sistema di segni che rimanda al mondo delle tecnologie della comunicazione. Un po’ come il warchalking.

Piuttosto pensando che è un’opera d’arte mi è venuta in mente una cosa.
Ve lo immaginate come dovrebbe essere qualora fornisse uno spunto ad una puntata di Art Attack?
(a proposito dei disegni di Neill – mi pare si chiami – fatti con il qualsiasi e apprezzabili sono se visti dall’alto).

Dimenticavo: il datamatrix una volta codificato dice – appunto – Hello, world! Come il primo post di default di WordPress (anche se il motivo di questa scelta è un altro)

Christo impacchettava gli edifici, Hopfengärtner “geotagga” con il tagliaerbe: benvenuti nella land art del XXI secolo.

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