Iphone e Twitter come risposta alla crisi delle istituzioni sociali

La settimana appena trascorsa sono stato invitato in qualità di relatore all’evento annuale che Digital PR organizza per far incontrare le aziende italiane che si stanno muovendo sui temi legati ai social media, in modo tale da scambiare impressioni ed esperienze su come usare le piattaforme del web 2.0 per l’esigenza delle imprese (in prevalenza marketing e comunicazione esterna).

E’ già il secondo anno che sono stato coinvolto come relatore, e anche quest’anno sono state confermate le mie sensazioni che un evento di questo tipo è un’ottima occasione per confrontarsi con le aziende da parte di chi – come me – non vive la realtà dei social media in termini di business, ma piuttosto la vive come dimensione della ricerca (ma non solo).
Detto brutalmente, per me è stata un’ottima palestra per testare alcune idee sui social media e confrontarmi con chi – inevitabilmente – ha un atteggiamento più pragmatico.

L’argomentazione che ho sostenuto è stata la seguente.
Le istituzioni sociali sono degli strumenti attraverso cui la società regola il comportamento collettivo e che possono essere definite rispetto alle componenti di tempo, spazio e valori.
Negli ultimi tempi però, le istituzioni sono in crisi per una serie di motivi che hanno portato a profonde modifiche nelle loro tre componenti di riferimento.
In questa situazione si sono inseriti i social media, diventando delle vere e proprie infrastrutture che facilitano le relazioni sociali in un momento in cui le istituzioni sociali “classiche” non sono più in grado di garantire la propria funzione.
Per chiarire questo meccanismo ho parlato di due casi in particolare che a mio avviso rendono bene l’idea di come si stia diversamente declinando la variante tecnologica del concetto di istituzione sociale: iPhone e Twitter.
Se volete avere dettagli di questo ragionamento, potete dare uno sguardo alle slide di sopra.

Se invece siete curiosi di conoscere il punto di vista degli altri relatori e farvi un’idea di come è andata la giornata, consiglio il post apparso su Business e Blog a firma di Donato Carriero, o il resoconto che ne ha fatto Vincenzo Cosenza su Vincos Blog, nonchè un’occhiata ai tweets che abbiamo inviato durante la giornata in tempo reale (#dpr09).

Per quanto mi riguarda, posso dire che questi incontri mi piacciono molto.
In primo luogo perchè sono un ottimo osservatorio per comprendere il rapporto tra social media e aziende in Italia: dai casi studio (Ford, Barilla, Famiglia Cristiana, tanto per fare qualche nome di brand presenti all’evento), alle perplessità o necessità di comprendere strategie di valutazione degli effetti delle campagne in stile web 2.0 (facendo riferimento alle domande che sono emerse dal pubblico).
In secondo luogo perchè sono una splendida palestra – per il sottoscritto – per cercare punti di contatto fra gli studi e le riflessioni che stanno facendo le scienze sociali in questi ultimi tempi sull’argomento social media e le esigenze delle imprese, che invece con quella realtà – quando ne comprendono l’importanza – si devono confrontare tutti i giorni.
Punto di contatto che è stato ben rappresentato dall’interessantissimo studio attraverso strumenti di social network analysis fatta da Vincenzo Cosenza sulla rete dei blog italiani.

Chiudo facendo i complimenti a ttutto lo staff di Digital PR per il modo impeccabile con cui hanno organizzato la giornata.

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