La settimana appena trascorsa è stata una settimana molto interessante e proficua per il sottoscritto.
Infatti sono stato per ben quattro giorni a Milano per diversi impegni relativi al mondo dei Social Media. Credo che sia la prima volta che trascorro così tanto tempo nella città lombarda e spero di avere altre occasioni per trascorrerne altrettanti. Un po’ perchè Milano mi intriga, un po’ perché forse la città è più sveglia sul tema del web 2.0.
Non so, è una sensazione.
Il primo impegno che ho avuto è stato il seminario Social Media Marketing che ho svolto assieme a Marianna del Curto (Digital PR) – all’interno delle attività relative al progetto eponimo Digital PR Academy, per conto della società Digital PR.
Scopo del seminario è stato quello di fare una riflessione sul tema del marketing legato alle nuove piattaforme del web 2.0 (tema caldo in questi ultimi tempi).
La parte di mia competenza è stata relativa al mercato dei media sociali, dove ho trattato il tema di com’è cambiato il mercato, il consumatore, le strategie di comunicazione commerciale e le tecniche dell’internet advertising.
Nelle slide sopra potete notare una sintesi ultraconcentrata del mio intervento.
Marianna invece si è occupata dell’aspetto pratico di una campagna svolta con strumenti legati ai social media, con tantissimi casi studio in grado di illustrare l’uso di queste piattaforme.
L’uditorio mi è sembrato piuttosto interessato e interessante e mi ha convinto sempre di più del fatto che è sempre più pressante la necessità di momenti di discussione e confronto su questi temi a livello professionale.
Il secondo impegno durato ben due giorni è stato il seminario Social Media Experience, organizzato all’interno delle attività relative al progetto XPath che vede come soggetto promotore la società di formazione Percorsi.
XPath è un progetto di ricerca il cui scopo è mettere insieme un gruppo di professionisti specializzati nei temi della formazione professionale e nella produzione della conoscenza (knowledge management) che si interrogano sull’uso dei media sociali in questi ambiti.
Il mio intervento si chiamava Social Media Experience per due motivi. In primo luogo perché sono convinto che una chiave di lettura interessante per declinare l’uso dei media sociali rispetto alla formazione sia proprio l’esperienza (grazie alla cooperazione, partecipazione, condivisione che essi consentono). In secondo luogo perché la produzione di conoscenza (e quindi anche i processi formativi) non è frutto di un processo di semplice trasferimento di contenuti, ma deriva da processi sociali di costruzione collaborativa del sapere (qui è il sociologo della scienza che parla…). In terzo luogo perché oltre al tema del marketing, ho declinato l’uso di queste piattaforma anche al tema dell’infomobilità (ovvero: che succede al lavoro di gruppo quando viene coordinato in remoto e in mobilità con queste piattaforme?).
Per avere le idee un po’ più chiare, consiglio uno sguardo al PPT di cui sopra (solo una sintesi: la versione completa ammonta a 104 slide…).
Ovviamente non ho parlato io per due giorni consecutivi (i partecipanti non sarebbero usciti vivi): infatti mi sono alternato con Alessandro Almonti, docente formatore di lunga esperienza con cui ci siamo trovati in perfetta sintonia di argomenti per via del fatto che entrambi per motivi di lavoro riflettiamo sui processi legati alla produzione/diffusione di conoscenza (anche se da settori diversi, ma non per questo dissimili).
Inoltre durante il seminario ho provato a far capire la potenza dei Social Media anche nei processi d’aula, grazie al fatto che chi sta chiuso in un luogo con un computer collegato alla rete è solo se lo vuole, altrimenti è parte di uno spazio sociale. E quindi: aggiornamento su Facebook, uso di Twitter, schemi online in tempo reale con Bubbl.us eccetera eccetera.
Per tacer del fatto che il seminario veniva ripreso in diretta grazie al canale XPath su piattaforma Mogulus.
Conclusioni: mi sono divertito, ho cercato di comunicare il mio entusiasmo per questi strumenti e di illustrare senza tanti fronzoli perché ‘sta roba al di la dell’inequivocabile contenuto ludico ha anche un consistente potenziale formativo.
L’evento verrà replicato a Roma che mi porta a chiedere: il pubblico romano sarà altrettanto ricettivo come quello milanese?
In base alla mia esperienza, la risposta è positiva: ma la mia esperienza è legata ad un uditorio completamente diverso.
Staremo e vedere.