La società digitale come radicalizzazione del moderno

Nei giorni scorsi sono stato ospite all’Internet Festival 2020 di Pisa nel panel moderato da Antonio Rossano dal titolo “The power of social media” assieme ad altri ospiti molto interessanti: Carlo Bartoli (presidente Ordine dei Giornalisti Toscana), Emiliano Bos (corrispondente da Washington della Radio Televisione della Svizzera Italiana), Anna Masera (giornalista, Garante dei lettori e utenti web de La Stampa), Walter Quattrociocchi (direttore del Laboratorio data and Complexity all’Università Cà Foscari di Venezia).

Lo scopo del panel era interrogarsi a partire dalla seguente domanda: chi deciderà l’elezione del prossimo presidente degli Stati Uniti, le piattaforme digitali o le forze sociali schierate in campo? Che ruolo avranno le fonti di informazione? E’ vero che i giornali non possono competere con i social media? Cosa sta succedendo nell’america profonda che vive senza Twitter ma solo con Fox News?

Il mio intervento è stato da sociologo old school: ho cercato di elaborare un quadro sufficientemente complesso (ma non troppo) che tenesse insieme crisi dei quotidiani, politica personalistica e dominio delle piattaforme digitali.

Qui in basso trovate il video e le slide.
Ogni osservazione è la benvenuta (magari ai colleghi sociologi chiedo qualche suggerimento bibliografico sulle suggestioni date dal mio ragionamento).

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